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Immagine
Riserva Naturale Torrile e Trecasali © Luca Borghini

Riserva naturale Torrile e Trecasali

Indirizzo

SP43
43010 Trecasali PR
Italia

Orari

Tutto l'anno nei giorni di giovedì, sabato e domenica e festivi con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 17.00 o 18. 

Visite guidate per scolaresche e gruppi possibili anche negli altri giorni della settimana, solo su prenotazione, al numero 0521 810606.

Come arrivare

Percorrere la strada statale n. 343 da Parma in direzione Colorno. Arrivati all'altezza di San Polo di Torrile girare a sinistra seguendo le indicazioni stradali per la Riserva Naturale di Torrile e Trecasali.

Accessibilità

La Riserva è accessibile ai disabili e, sin dalla primavera 2007, la Provincia di Parma ha dotato l'area protetta di uno scooter apposito per turisti con disabilità motorie e sensoriali.

Storia

"Torrile" nacque nel 1988 grazie ai volontari della Delegazione di Parma che, scoperta la presenza di due coppie di cavalieri d'Italia, lavorarono per trasformare una distesa di campi coltivati a mais e barbabietole in una zona umida. L'obiettivo era anche quello di integrare la nuova area con le adiacenti vasche dello zuccherificio Eridania, per attirare ed ospitare i numerosi uccelli che, anche grazie alla vicinanza del Po, transitavano numerosi in zona.

Nota dapprima come Oasi Torrile, dal 2010 l'area divenne "Riserva naturale Torrile e Trecasali", con un'estensione totale di 109 ettari e l'inclusione dei fontanili di Viarolo, nel contesto del rapporto gestionale con l'Ente Parchi Emilia occidentale.

Natura

Nell'ambiente dell'ecosistema palustre, in pochi anni sono state osservate più di 300 specie di uccelli. Il periodo migliore per l'osservazione è la primavera, quando dai capanni di osservazione si possono avvistare le colorate Sgarze ciuffetto pescare sulle foglie della Ninfea gialla. È comunque possibile osservare tutte le specie di ardeidi italiani che nidificano nella garzaia di importanza internazionale, con circa 500 coppie. Poi le anatre: coloratissimi i maschi, mimetiche le femmine. Durante le migrazioni è possibile osservare stormi anche numerosi di Germano reale, Codone, Mestolone, Fischione, Alzavola, Marzaiola, Moriglione e Canapiglia.

La zona umida della Riserva
La zona umida della Riserva
© Michele Mendi

La specie che in primavera attira maggiormente l'attenzione dei visitatori è tuttavia il Cavaliere d'Italia, simbolo della Riserva, inconfondibile per le lunghissime zampe rosse, il piumaggio bianco e nero e il becco sottile. Gli isolotti che costellano gli specchi d'acqua sono i luoghi preferiti anche dalla Sterna comune, per farci il nido. E poi l'Avocetta, il Chiurlo maggiore, la Pavoncella, la Pantana, il Totano moro, il Combattente, il Beccaccino.

In primavera e in autunno non mancano le presenze di specie come la Cicogna nera, il Falco pescatore, l'Aquila anatraia maggiore, il Mignattaio, la Spatola (che negli ultimi anni nidifica nella garzaia). Qualche segnalazione eccezionale avviene anche nel periodo invernale, come quelle della stupenda Aquila di mare e del velocissimo Falco pellegrino. Insomma, tante specie di uccelli e tanta vita selvatica, che arricchiscono la Riserva e la rendono un luogo speciale anche per la fotografia naturalistica.

La Riserva

Gli itinerari dell'area attrezzata della Riserva Naturale Torrile e Trecasali si sviluppano lungo percorsi su terra battuta e polvere di frantoio, accessibili ai disabili, che portano ai 7 capanni di osservazione. Inoltre, è presente un Centro visite con sala conferenze, aule didattiche, gazebo in legno e pannelli didattici, che fanno parte del nuovo Centro per il turismo naturalistico e l'educazione ambientale. Numerose le attività e gli eventi organizzati. La Riserva è dotata di un ampio e tranquillo parcheggio, dove è possibile prenotarsi per pernottare con il camper. La Riserva è accessibile ai disabili e, sin dalla primavera 2007, la Provincia di Parma ha dotato l'area protetta di uno scooter apposito per turisti con disabilità motorie e sensoriali.

Birdwatching in capanno
Birdwatching in capanno
© A. Mazza