Attività venatoria
L'attività venatoria in Italia rappresenta ancora un fattore di incidenza notevole sulle specie animali, in particolare gli uccelli.
Ben 18 specie in stato di conservazione negativo sono presenti tra quelle cacciabili, con 5 casi (moriglione, pavoncella, tortora selvatica, coturnice, tordo sassello) di specie minacciate a livello globale. Inoltre, i calendari venatori regionali consentono la caccia anche in periodi dell'anno biologicamente molto delicati come la migrazione preriproduttiva di specie quali i tordi, la beccaccia, le anatre, la pavoncella.
A questo si aggiungono problemi quali l’utilizzo di richiami vivi, la dispersione di piombo nell'ambiente, specie nelle zone umide (con grave inquinamento e danni agli uccelli) e una lunga serie di infrazioni, che avvicinano la caccia legale a quella illegale.
Da non sottovalutare, tra i problemi che riguardano la caccia in Italia, la mancanza o comunque carenza di dati raccolti dalle regioni relativi all'impatto dell'attività venatoria sulla natura: quanti animali vengono abbattuti, quali sono le specie più impattate eccetera: Tale raccolta, peraltro prevista dalla Direttiva Uccelli, è essenziale per poter disporre di un quadro dell'incidenza della caccia e intervenire con i necessari correttivi. La carenza di dati rende in sostanza impossibile ogni forma di sostenibilità scientifica dell'attività venatoria.
Tuttavia, l'impegno della Lipu nel contrastare il fenomeno, per renderlo il più possibile conforme alle normative internazionali e nazionali, alle indicazioni della scienza e alla sensibilità diffusa, ha contribuito negli anni al suo notevole contenimento: la riduzione della stagione venatoria, la protezione totale o parziale di molte specie, la riduzione delle zone di caccia e il netto calo dei cacciatori, passati dall'oltre un milione degli anni Novanta a circa 500.000 di oggi, con la tendenza a un ulteriore e forse inarrestabile calo.
La caccia continua a fare danni alla natura e a costituire un problema ambientale, sociale, etico. Tuttavia, l'azione della Lipu contribuisce a ridurre il fenomeno e a segnarne il costante declino