Totano moro
Tringa erythropus
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
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Descrizione
Il Totano moro è un limicolo di medie dimensioni, simile alla Pettegola ma di taglia leggermente superiore e di struttura più snella ed elegante, con collo e becco decisamente più lunghi. Inoltre in piumaggio nuziale risulta assolutamente inconfondibile, in quanto il corpo è tutto nero, ad eccezione di una macchiettatura bianca sul dorso e sui fianchi. Risulta più difficile da identificare in abito invernale, quando le parti superiori divengono prevalentemente grigie, il petto e l’addome bianchi. Le zampe sono rosse e il becco rosso e nero. Una stria nera va dalla base del becco fino all'occhio ed è sovrastata da un sopracciglio bianco. In volo le ali appaiono molto scure e contrastano nettamente col sotto-ala candido. Presenta una lunghezza di 29-31 cm, un’apertura alare di 61-67 cm e un peso medio di 121-260 grammi.
Il Totano moro nidifica negli ambienti di tundra e taiga dell’Eurasia settentrionale, in aree sia boscate che aperte, anche ad altitudini elevate. Durante le migrazioni e il periodo di svernamento frequenta sia le zone umide costiere che quelle interne, privilegiando in generale aree con estese superfici ad acqua bassa e piane fangose, come zone soggette a marea, saline, terreni alluvionati, risaie.
In Europa nidifica in Finlandia, Svezia, Norvegia e Russia. Vastissimi gli areali di svernamento che comprendono gran parte dell’Africa tropicale a sud del Sahara, il bacino del Mediterraneo, il Golfo Persico, le coste e i fiumi della Penisola Indiana, l’Asia sud-orientale. Le popolazioni più occidentali interessano la gran parte dell’Africa sub-sahariana. I movimenti migratori avvengono su larghi fronti e interessano sia le aree costiere sia le zone umide interne.
In Italia è migratrice e svernante regolare. Il passaggio primaverile si concentra dalla seconda metà di marzo alla prima metà di maggio ed è molto intenso in aprile, mentre quello autunnale si estende dalla fine di giugno a ottobre. Le aree più frequentate durante la migrazione sono le zone umide dell’Alto Adriatico, la Pianura Padana interna (soprattutto l’area delle risaie) e la costa tirrenica. La presenza invernale è molto localizzata e legata esclusivamente a siti costieri, soprattutto nel Nord Adriatico, Tirreno centrale, Sardegna e Sicilia.
Lo Status
Il Totano moro ha in Europa uno stato di conservazione sfavorevole.
Per quanto concerne la migrazione, i Paesi scandinavi, e in particolare la regione baltica di Svezia e Finlandia, rappresentano l’area di provenienza della maggior parte dei totani mori catturati in Italia tramite attività di inanellamento.
La popolazione svernante viene stimata in 500-1.500 individui e costituisce circa il 15% degli individui svernanti in Europa.
Le Minacce
La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dal disturbo antropico e dal bracconaggio nelle aree di sosta durante la migrazione e di svernamento.
La Tutela
Si tratta di una specie che non presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo ed è quindi importante conservare i principali siti di sosta e svernamento, in particolare tramite la riduzione del disturbo antropico e del bracconaggio. Da considerare che solo 4 siti costieri (Stagno di Cagliari, Padule di Castiglione o Diaccia Botrona, Salina di Cervia e Laguna di Venezia) ospitano oltre il 50% della popolazione svernante in Italia.
Per la conservazione della specie è inoltre di fondamentale importanza il mantenimento degli ambienti adatti allo svernamento nelle zone umide subtropicali.
La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi sufficiente, in quanto il censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti (IWC) sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA, fornisce un numero sufficientemente reale degli uccelli svernanti nel nostro paese, in quanto la maggior parte degli si concentra in poche zone umide ben monitorate.