Marzaiola
Spatula querquedula
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
Ascolta il canto
Descrizione
La Marzaiola è un’anatra di superficie, in quanto immerge solamente il capo per nutrirsi ed evitando di immergersi completamente. E’ di piccole dimensioni, di poco superiori a quelle dell’Alzavola. Il maschio è facilmente riconoscibile per un vistoso sopracciglio bianco, che va dall’occhio alla nuca, e entrambi i sessi presentano uno specchio alare verde scuro bordato di bianco. Il becco è lungo e di colore grigio. Molto caratteristica, e diagnostica per la sua identificazione, è altresì la voce del maschio: un crepitante “crerrerr”. La lunghezza è compresa tra 37 e 41 cm, l’apertura alare tra 60 e 63 cm e il peso tra 260 e 475 grammi. E’ specie gregaria durante la migrazione, quando forma stormi di grandi dimensioni in formazione a nuvola, che si innalzano compatti e coordinati, cambiando spesso direzione e struttura.
Preferisce acque dolci poco estese, riparate, poco profonde, con transizione verso praterie, aree allagate o altri tipi di zone umide, con abbondanza di vegetazione fluttuante ed emersa. Tende a nidificare nella vegetazione erbacea generalmente entro 20 m dall’acqua, in piccole depressioni del terreno, tipicamente al riparo di erbe alte. Il nido è ovattato, rivestito di lanugine scura, erba e piume.
Si nutre di vegetali e piccoli animali acquatici: insetti, crostacei, molluschi, girini, avannotti.
Specie diffusa alle medie latitudini euroasiatiche. In Europa le popolazioni principali sono localizzate nell’area baltica, in Polonia, Bielorussia, Kazakhstan e Russia. La Marzaiola è un migratore trans-sahariano, tra le specie di anatre più abbondanti e frequenti nella fascia del Sahel in Africa occidentale.
In Italia e specie migratrice e nidificante, svernante scarsa. In periodo riproduttivo è soprattutto diffusa nella Pianura Padana e nel complesso di zone umide costiere e dell’entroterra dell’Alto Adriatico, mentre risulta molto meno diffusa nel centro-sud e sulle isole maggiori. Risulta più frequente al di sotto dei 300 m, anche se è stata rilevata fino a 500 m. Durante le migrazioni, in Italia frequenta soprattutto zone umide aperte di acqua dolce, ma si osservano anche assembramenti in mare, spesso però dovuti ad attività di disturbo a terra.
Lo Status
La Marzaiola ha in Italia uno stato di conservazione cattivo e anche a livello continentale ha uno status sfavorevole. La popolazione italiana conta 350-500 coppie e il trend appare sconosciuto negli ultimi decenni. Nel nostro Paese sverna irregolarmente, con poche decine di individui.
La Marzaiola è ancora poco studiata in Italia, a causa della scarsità di coppie nidificanti ma anche per le abitudini schive della specie, in modo particolare durante la riproduzione. Per quanto concerne i parametri riproduttivi, in Italia gli unici dati disponibili sono di 4,2 pulli per coppia in Emilia-Romagna e 7,6 pulli per coppia in Sicilia.
Le Minacce
A livello europeo, il degrado dell’habitat causato da bonifica delle zone umide, l’aumentata aridità e il conseguente abbassamento del livello delle falde e la trasformazione di paludi in bacini di raccolta, costituiscono le principali minacce per la specie. Altre minacce includono la distruzione dei nidi causata dallo sfalcio dei prati, il disturbo antropico, l’avvelenamento da piombo, il botulismo e la caccia (si stima che oltre 500.000 individui vengano abbattuti ogni anno in Russia, Ucraina, Francia e Polonia). Nei quartieri di svernamento africani la Marzaiola soffre il progressivo degrado e venir meno dell’habitat idoneo a causa, da un lato, della chiusura della vegetazione, dall’altro dalla progressiva desertificazione di alcune aree, fino alla modifica del corso dei fiumi e alle opere di canalizzazione a fini irrigui. La Marzaiola è potenzialmente minacciata anche dall’influenza aviaria.
La Tutela
Le principali strategie da adottare per la conservazione della specie in Italia consistono nel favorire condizioni idonee alla nidificazione nelle aree maggiormente frequentate, così da permettere l’affermarsi di popolazioni significative, e nel mantenere in buone condizioni i principali siti di sosta. Ulteriori interventi sarebbero necessari sul fronte della limitazione dell’attività venatoria, che andrebbe esclusa in tutta l’Unione Europea non solo durante l’intero periodo riproduttivo (compresa la fase di dipendenza dei pulcini) ma anche durante le fasi di migrazione da e per i quartieri di svernamento.
La mancanza di valori per i parametri fondamentali impedisce di calcolare un valore di riferimento favorevole (FRV) per la popolazione padano-adriatica, l’unica presente da un lasso di tempo sufficiente da permettere in linea teorica la formulazione del FRV.