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Avocetta © Michele Mendi

Avocetta

Recurvirostra avosetta

Ordine
Charadriiformes
Famiglia
Recurvirostridae
Nome scientifico
Recurvirostra avosetta
Habitat
Zone umide e ripariali
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
77-80 cm
Lunghezza
42-45 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

L’Avocetta è un limicolo facilmente riconoscibile per la forma aggraziata e slanciata e per il piumaggio elegantissimo e candido, ulteriormente abbellito da striature nere sulle ali e sul capo, mentre le zampe verdi o bluastre fanno da contrappunto al lungo becco, leggermente incurvato verso l’alto (da cui il nome latino dell’uccello, recurvirostra, ossia “dal becco ricurvo”). La lunghezza è compresa tra 78 e 90 cm, l’apertura alare tra 120 e 150 cm e il peso tra 575 e 1.475 grammi.

Nidifica in colonie formate da una decina fino a qualche centinaio di coppie, spesso in associazione con altri Caradriformi; predilige in particolare la presenza di altre specie coloniali (soprattutto Gabbiano comune Larus ridibundus) come ulteriore forma di difesa contro i predatori. Frequenta soprattutto aree marittime costiere, con estesi tratti salini di acqua bassa e ferma e suolo pianeggiante, privo di vegetazione e con substrato sabbioso, argilloso o fangoso formante isole, sporgenze, argini; a inizio anni 2000 il 62.2% delle coppie nidificanti in Italia occupava saline abbandonate. 

Si nutre di specie acquatiche e in particolare di larve di ditteri, altri insetti, crostacei, anellidi e molluschi. Il suo becco incurvato le permette di catturare le prede sulla superficie mista di acqua e fango degli ambienti dove vive e nidifica.
L’Avocetta ha un ampio areale distributivo che dall’Europa occidentale e dal Nord Africa si estende all’Ucraina meridionale ed al Mar Nero e, attraverso l’Asia centrale, giunge sino alla Siberia sud-orientale e alla Cina; altre popolazioni numericamente significative nidificano in Africa centro-orientale e meridionale.

Migratrice nella porzione settentrionale dell’areale, diviene progressivamente dispersiva verso sud; ampi contingenti rimangono lungo le coste del Mare del Nord negli inverni miti. Sverna tipicamente dal bacino mediterraneo e dal Mar Caspio verso sud, fino all’Africa sub-sahariana, Arabia e India.

In Italia è migratrice regolare, nidificante e svernante parziale. Nidifica soprattutto nelle zone umide dell’Alto Adriatico (Delta del Po, Laguna Veneta, Laguna di Caorle), in Puglia (saline di Margherita di Savoia), Sardegna e Sicilia. Altri siti riproduttivi, distribuiti in modo frammentario, sono noti negli ultimi anni per la Pianura Padana centro-orientale, Toscana, Lazio, Campania e Basilicata.
 

Lo Status

Le popolazioni appaiono soggette a fluttuazioni numeriche; tuttavia, si ritiene che l’Avocetta abbia subito un marcato declino nel XIX Secolo nell’Europa nord-occidentale, seguito da un recupero numerico nel XX secolo, probabilmente dovuto soprattutto a cambiamenti ambientali favorevoli, alla protezione e potenzialmente ai cambiamenti climatici. 

Nonostante un quadro tendenzialmente positivo per la specie in Italia negli ultimi decenni, l'Avocetta ha uno stato di conservazione inadeguato, a causa delle fluttuazioni di areale e delle oscillazioni delle popolazioni nidificanti. Non tutte le popolazioni della specie, infatti, sono sufficientemente numerose da garantire la persistenza a lungo termine. La popolazione italiana conta 1.873-1.970 coppie e il trend appare in aumento negli ultimi decenni. Per quanto concerne il successo riproduttivo, in Italia la dimensione media della covata è pari a 3,9 e la produttività media è di 1,4-1,9 giovani per coppia di successo.

Specie in passato rara come svernante su gran parte del territorio nazionale, ma da alcuni decenni più abbondante e diffusa soprattutto dove sono presenti saline e lagune costiere. Forma concentrazioni anche di svariate centinaia di individui, occupando soprattutto acque basse e aperte, con un massimo assoluto di 7.588 individui rilevato nel 2007. Due siti risultano di importanza internazionale: il Delta del Po e la Laguna di Venezia.

Le Minacce

Le minacce principali sono costituite dall’inquinamento da pesticidi e metalli pesanti (PCB, insetticidi, selenio, piombo e mercurio), oltre alle consuete minacce che gravano sulle zone umide poco profonde, come variazioni nel livello idrico e fenomeni di disturbo diretto causato dalla presenza antropica, o dal degrado degli ambienti. Come altri uccelli acquatici, poi, anche l’Avocetta risulta esposta a influenza aviaria e botulismo

La Tutela

Il miglioramento della qualità degli habitat utilizzati dall’Avocetta dipende da fattori complessi, legati a politiche settoriali come la Politica Agricola Comunitaria, per quanto concerne l’uso dei pesticidi nelle aree agricole circostanti le zone umide. Analogamente, per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento da metalli pesanti, servono leggi maggiormente restrittive e una loro efficace implementazione.

La specie è ben monitorata sulla maggior parte del territorio italiano e sono stati formulati i seguenti valori di valore favorevole di riferimento (FRV): 1.850-1.860 coppie per la popolazione adriatica; 600 coppie per la popolazione sarda; 400 coppie per la popolazione siciliana.

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Avocetta © Michele Mendi