Anatra marmorizzata
Marmaronetta angustirostris
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
Ascolta il canto
Descrizione
Piccola anatra con piumaggio marrone chiaro diffusamente chiazzato di bianco e con occhio e becco neri, ben evidenti e chiaramente in contrasto con il resto del corpo. La testa appare relativamente grossa per la presenza di un ciuffo, disordinato e più o meno sviluppato, e di penne sulla nuca. Le differenze di piumaggio tra i sessi sono quasi assenti. La lunghezza è compresa tra 39 e 42 cm, l’apertura alare tra 63 e 67 cm e il peso tra 240 e 600 grammi.
Per la nidificazione preferisce stagni e laghetti di dimensioni piccole o medie, poco profondi, con molte piante acquatiche sulle rive e vegetazione sommersa, talvolta anche flottante. Può occupare anche lagune salmastre, corpi idrici artificiali, fiumi e relative casse d’espansione. In alcuni siti condivide l’habitat riproduttivo con la Moretta tabaccata.
Specie solitaria, o al massimo in piccoli gruppi, è attiva soprattutto al crepuscolo e si tiene spesso nascosta tra la vegetazione acquatica. Dieta onnivora, ma scarse informazioni disponibili.
Presenta un’areale molto frammentato nel Paleartico meridionale, dalla Spagna (dove, nelle zone umide del Guadalquivir, è ospitata la più importante popolazione europea) e Marocco attraverso il Mediterraneo e il medio Oriente, fino all’Asia centrale. In Italia ha iniziato a nidificare nel 2000 nel Pantano Leone (Sicilia) e da allora nidifica con pochissime coppie in Sicilia e, irregolarmente, in Sardegna, collegabili alla vicina popolazione tunisina. Alcune presenze rilevate in periodo riproduttivo al centro-nord Italia possono essere dovute a rilasci e fughe dalla cattività.
È una specie migratrice nella maggior parte del suo areale; intraprende frequenti spostamenti, ma è in larga misura di abitudini erratiche, compiendo movimenti poco prevedibili, non ciclici ma opportunistici, basati sull’abbondanza delle precipitazioni e degli allagamenti. In Italia è una specie in parte sedentaria, dispersiva, migratrice a corto raggio.
Lo Status
Specie di recente insediamento in Italia (prima nidificazione nel 2000), l’Anatra marmorizzata ha uno stato di conservazione cattivo, a causa di un areale frammentato e di una popolazione esigua. La popolazione italiana conta 5-7 coppie e il trend appare stabile. Il successo riproduttivo è risultato di 7,2 pulcini per coppia in Sicilia e di 8,25 pulcini per coppia in Sardegna, mentre non sono noti dati sul tasso d’involo.
Anche a livello continentale e globale lo stato di conservazione è sfavorevole, e per tale motivo la specie è stata oggetto di un Piano d’Azione internazionale e di uno nazionale.
In Italia sono noti pochissimi individui svernanti, in Sicilia.
Le Minacce
Si tratta di una specie minacciata su scala globale. La distruzione o il degrado degli habitat riproduttivi rappresentano la principale minaccia per l’Anatra marmorizzata nel bacino del Mediterraneo; altri fattori con potenziale effetto negativo sono rappresentati dalla caccia, dall’uccisione accidentale per interferenza con altre attività antropiche, dall’avvelenamento. Alcuni autori segnalano per l’Italia i seguenti fattori di minaccia: mancanza di habitat idonei per la riproduzione, degrado ambientale, bracconaggio, disturbo antropico, uso di pesticidi ed altri agenti inquinanti, avvelenamento da piombo, predazione da parte di specie opportuniste, predazione da parte di cani randagi, gatti e ratti, diffusione di specie alloctone invasive.
La Tutela
Azioni mirate per la conservazione della piccola popolazione siciliana sono già state intraprese e la tutela della colonia italiana pare importante nell’ottica di salvaguardare questa specie globalmente minacciata. I pochi siti di presenza regolare, tutti situati in Sicilia, devono essere monitorati, seppur con discrezione. Le stesse raccomandazioni possono essere estese ai siti di presenza occupati con meno regolarità (Sardegna).
La colonizzazione italiana è troppo recente per portare alla formulazione di un valore di riferimento favorevole (FRV) su basi scientificamente fondate.