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Mestolone © Roberto Sauli

Mestolone

Spatula clypeata

Ordine
Anseriformes
Famiglia
Anatidae
Nome scientifico
Spatula clypeata
Habitat
Zone umide e ripariali
Strategia migratoria
migratrice a corto raggio e lungo raggio
Apertura alare
73-82 cm
Lunghezza
44-52 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

VU - Vulnerabile
Stato di conservazione
Inadeguato
Ascolta il canto

Descrizione

Il maschio ha un piumaggio variopinto, con testa verde bottiglia, petto bianco, fianchi nocciola, la parte superiore delle ali è di un brillante blu zaffiro, mentre la femmina ha un piumaggio più mimetico, bruno con striature chiare. Ben riconoscibile per il becco a spatola dotato di lamelle a pettine sui bordi, che usa come un setaccio per filtrare crostacei e plancton dalla superficie dell’acqua. Il rituale di corteggiamento del maschio è molto elaborato, e si protrae sia a terra che in acqua: si possono osservare fino a una dozzina di maschi che si contendono le attenzioni della stessa femmina. 

Il nido, costruito in una depressione poco profonda di terreno asciutto ma sempre a breve distanza dagli specchi d’acqua, è foderato di fili d’erba, che il Mestolone si strappa dal petto. All’interno vengono deposte fino a 12 uova, a partire da metà aprile, e covate dalla femmina per circa 24 giorni. Una volta schiuse, la madre allontana subito i pulcini dal nido, per evitare che vengano facilmente scovate dai predatori. Gli anatroccoli vengono nutriti con insetti, piccoli invertebrati, semi e germogli. Il maschio durante la deposizione delle uova difende costantemente l’area e la propria compagna dalle attenzioni di altri maschi. Le coppie hanno un accentuato senso del territorio e tornano spesso a nidificare nelle medesime zone anno dopo anno.

Il Mestolone vive in compagnia di altri individui della propria specie in piccoli gruppi (ma a volte anche molto grandi), in prossimità di specchi d’acqua interni e costieri, purché presentino fondali bassi, non evitando altresì le zone salmastre (saline). Caccia sia di giorno sia di notte ed è praticamente onnivoro: ama insetti e larve, piccoli anfibi e molluschi, ma non disdegna semi e resti vegetali.

Il Mestolone nidifica nell’Europa settentrionale e centro-orientale, in Asia centrale e settentrionale e in Nord America, dove si concentra nelle zone centrali e occidentali di Stati Uniti e Canada.

Lo Status

Considerato in uno stato di conservazione non favorevole a livello continentale e classificato in declino, il Mestolone è stato inserito negli Allegati II e III della Direttiva Uccelli ed è considerato specie vulnerabile nella Lista Rossa Nazionale. Nei territori dell’Unione europea, la specie ha dimostrato stabilità nel contingente nidificante, e un moderato incremento del contingente svernante nel ventennio 1970-1990. Nei dieci anni successivi si è invece registrato un moderato declino di entrambi i contingenti.

La popolazione italiana è valutata tra le 160 e le 210 coppie, in aumento negli ultimi decenni. Il 18% della popolazione continentale della specie (tra le 170mila e le 210mila coppie) e una frazione inferiore al 5% di quella globale nidificano nei territori dell’Unione europea. La specie è cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria.

La popolazione di mestoloni che nidifica in Italia non è significativa a livello continentale, e si trova in uno stato di conservazione inadeguato.

Grazie alle caratteristiche morfologiche e all’abbondante presenza di specchi d’acqua, è fondamentale il ruolo dei due principali comprensori vallivi alto-adriatici, dove è stata predisposta una gestione mirata per la conservazione della specie.

Nell’ultimo decennio del Novecento, il Mestolone è stato diffusamente presente, fatta eccezione per l’area prealpina e per l’entroterra padano. I principali insediamenti sono situati lungo l’Alto Adriatico, in Sardegna e in Italia centrale.

Le Minacce

Il depauperamento dell’habitat e il degrado delle aree umide rappresentano il primo pericolo per questa specie.

Vista la sua estrema specializzazione, infatti, quest’anatra presenta esigenze ecologiche molto precise – acque basse poco estese, vegetazione folta, canneti, luoghi protetti per la nidificazione, vicini agli specchi d’acqua – che, se carenti, possono ostacolarne fortemente diffusione e successo riproduttivo.

È inoltre potenzialmente suscettibile all’influenza aviaria e ad altre malattie causate da intossicazioni alimentari, come il botulismo. Infine, la specie l’attività venatoria, rappresenta un pericolo costante per la specie nonostante il suo stato di conservazione non soddisfacente.

La Tutela

Per garantire anche nel nostro Paese la sopravvivenza della specie, sarebbe opportuno favorire condizioni idonee alla nidificazione nelle aree più frequentate in periodo riproduttivo, permettendo l’affermarsi di popolazioni significative. Occorre assicurare, inoltre, la conservazione di un ambiente adeguato alla specie e
non disturbato anche nelle principali aree di sosta e svernamento.

La mancanza di informazioni su parametri demografici e riproduttivi non consente di calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la popolazione padano-adriatica, l’unica presente da un lasso di tempo sufficientemente lungo da poterne teoricamente permettere la formulazione. La specie è inoltre ancora poco studiata in Italia, a causa della scarsità di coppie nidificanti e delle abitudini schive delle coppie durante la riproduzione.

Infine, per arginare le fluttuazioni delle popolazioni ed evitare ulteriori declini, occorre eliminare quanto prima il Mestolone dall’elenco delle specie cacciabili in Italia. Gli esemplari uccisi durante il periodo venatorio sul territorio italiano incidono in maniera rilevante sullo stato di salute della specie in Italia.

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Mestolone © Roberto Sauli