Germano reale
Anas platyrhynchos
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
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Descrizione
Il Germano reale è la più diffusa tra le specie di anatre selvatiche europee e italiane. E’ un’anatra di grosse dimensioni e di struttura piuttosto tozza, con testa e becco relativamente lunghi. Il maschio è inconfondibile per il capo verde bottiglia, il petto bruno purpureo scuro e un collarino bianco. La femmina presenta una colorazione generale fulva a macchie e strie brune, con un sopracciglio chiaro abbastanza evidente. Entrambi presentano in volo uno specchio alare blu bordato da una banda bianca, che risulta diagnostico per la sua identificazione. In ambienti antropici spesso si ibrida con la forma domestica A.p. domestica. La lunghezza è compresa tra 50 e 65 cm, l’apertura alare tra 81 e 98 cm e il peso tra 600 e 1.490 grammi.
Nidifica in zone umide costiere o interne di varia natura, naturali o artificiali, anche di ridotta estensione, con vegetazione ripariale diversificata e acque preferibilmente lente; localmente in saline, risaie, bacini d’alta quota, fossati irrigui, laghetti urbani. Più diffusa fino a 500 m, con ripetute segnalazioni verso i 1.000 m e un massimo di 2.245 m nelle Alpi (Alto Adige). In periodo extra – riproduttivo dimostra una maggiore adattabilità ecologica, utilizzando aree di svernamento alternative (grandi laghi e fiumi) in caso di formazione di spessa coltre di ghiaccio negli specchi d’acqua abitualmente frequentati.
Si nutre sia di semi e altre parti vegetali che di piccoli animali.
La specie è ampiamente presente in tutte le regioni temperate dell’America settentrionale, dell’Europa e dell’Asia, dal livello del mare fino a 2.000 m di altitudine. Presenta popolazioni con le più varie strategie di movimento, da migratori a lungo raggio a situazioni di totale sedentarietà. Le aree di svernamento delle popolazioni europee comprendono la massima parte dell’Europa centro-meridionale, spingendosi a sud fino ad interessare le coste del Nord Africa.
In Italia è parzialmente sedentaria e nidificante, migratrice e svernante. In periodo riproduttivo presenta una maggior diffusione nella Pianura Padana interna e costiera, sul versante tirrenico e in Sardegna. Meno diffuso risulta lungo la Penisola ed in Sicilia.
Lo Status
Il Germano reale in Italia ha un buono stato di conservazione e così come a livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana conta 20.000-32.000 coppie e, dopo decenni di incremento, mostra un moderato declino negli ultimi anni (calo medio del 3% annuo nel periodo 2000-2011).
In inverno è la specie più diffusa e abbondante tra gli Anatidi; a livello nazionale sono stati stimati tra 150.000 e 250.000 individui svernanti nel periodo 2000-2010, distribuiti nelle più varie tipologie di zone umide, sia costiere che interne. Sono noti tre siti di importanza internazionale: Laguna di Venezia, Delta del Po e Laguna di Grado, Marano e Panzano.
In Italia la specie è stata ben studiata durante la fase riproduttiva e lo svernamento. Per quanto concerne i parametri riproduttivi sono stati rilevati da 4,8 a 7,9 giovani per covata e da 2,7 a 5,2 giovani involati o prossimi all’involo per covata.
Le Minacce
La principale minaccia sembrerebbe rappresentata dall’ibridazione e dall’inquinamento genetico derivante da immissioni a scopo venatorio. A titolo di esempio, lungo la sponda veneta del Lago di Garda nel 1997-1998 l’incidenza degli ibridi è stata valutata nell’ordine del 30%-50% sulla popolazione censita.
Ulteriori minacce sono rappresentate dalla trasformazione e distruzione degli habitat idonei alla nidificazione e alla alimentazione, da epidemie, dalla predazione al nido, dall’inquinamento da piombo causato dall’ingestione di pallini da caccia, dalla contaminazione delle acque da metalli pesanti, dalla variazione dei livelli dell’acqua durante il periodo riproduttivo dovuti a lunghi periodi di siccità o a piene improvvise e non meno grave dal botulismo.
La Tutela
Risulta fondamentale avviare uno studio per verificare il livello di inquinamento genetico della specie sul territorio nazionale, soprattutto al fine di verificare la presenza di popolazioni “pure” e successivamente definire strategie di conservazione che dovranno prevedere una gestione venatoria che non comporti ulteriore inquinamento genetico della specie. Particolare attenzione in termini di conservazione dovrà essere posta alle aree di presenza delle maggiori popolazioni nidificanti e svernanti, in particolare delle popolazioni nidificanti “pure”, una volta che verranno individuate.
Occorre altresì evitare, durante la stagione riproduttiva, il disturbo antropico e fluttuazioni del livello delle acque, soprattutto nel periodo della deposizione e della cova.
Considerando i valori di densità noti si può ipotizzare che, a scala di area vasta, una densità di 5 nidi per kmq possa costituire un opportuno valore di riferimento favorevole (FRV) per le zone umide, mentre a scala locale può raggiungere valori massimi di 1-1,6 covate per ha in siti particolarmente favorevoli.