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Alzavola © Marco Venanzi

Alzavola

Anas crecca

Ordine
Anseriformes
Famiglia
Anatidae
Nome scientifico
Anas crecca
Habitat
Zone umide e ripariali
Strategia migratoria
Parzialmente residente
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
58-64cm
Lunghezza
34-38cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

EN - In Pericolo
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

L’Alzavola è un’anatra di superficie, capace cioè di procurarsi il cibo senza immergersi completamente sott’acqua. Tra queste, con i suoi 34-38 cm di lunghezza, è la rappresentante più piccola. Nel maschio la testa è marrone-rossiccia e la maggior parte del corpo presenta sfumature tra il grigio e il color panna, picchiettate di puntini scuri sul petto. Uno degli elementi più caratteristici e utili per l’identificazione dell’Alzavola è lo specchio alare di colore verde smeraldo, che risaltano sull’ala quando è in volo.

Nidifica in coppie sparse presso laghetti, stagni, lagune, fiumi a lento scorrimento. Predilige acque eutrofiche, cioè ricche di sostanze nutrienti e quindi di vegetazione palustre, ma si rinviene anche in acque neutre o leggermente acide, purché vi sia disponibilità di cibo. Per nidificare necessita di vegetazione erbacea densa a margine dell’acqua, anche sovrastata da alberi e le zone di confine tra acque aperte e vegetazione emergente o flottante sono solitamente preferite per l’alimentazione. Il nido, costruito sul terreno e nascosto tra l’erba, può essere a volte anche relativamente lontano dall’acqua e viene riempito di piume, anche per nascondere uova o pulcini dai predatori. In autunno ed inverno frequenta anche aree umide più aperte e ampie, come coste, lagune, saline, estuari, grandi fiumi, laghi anche artificiali, vasche di fitodepurazione. Spesso durante l’inverno le zone di alimentazione notturna si trovano a qualche chilometro di distanza dalle aree di riposo diurno.

Si alimenta di semi ma a volte anche di Invertebrati, quali larve di insetti acquatici e molluschi.

La specie è comune e ampiamente diffusa come nidificante in tutta Europa. Le popolazioni numericamente più importanti sono localizzate a Nord: Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia.

In Italia l’Alzavola è migratrice, svernante, parzialmente sedentaria e nidificante con poche decine di coppie soprattutto nelle aree umide costiere dell’Alto Adriatico e in zone umide interne della Pianura Padana, ma la nidificazione negli ultimi anni (2016-2022) è stata accertata anche in Alto Adige, Toscana e Molise. Ha nidificato anche in Toscana, Lazio, Umbria, Puglia. Normalmente nidifica al di sotto dei 300 m, ma ha nidificato fino a 2.030 m sulle Alpi.

Lo Status

L’Alzavola in Italia ha uno stato di conservazione inadeguato, in quanto si tratta di una specie rara e localizzata come nidificante, con popolazione fluttuante e presenza incostante nei diversi siti riproduttivi. A livello europeo lo stato di conservazione è favorevole. La popolazione nidificante italiana è stimata in 20-50 coppie, con tendenza alla stabilità negli ultimi decenni.

Oltre che nel corso delle fasi di migrazione, l’Alzavola è molto diffusa in Italia anche nel corso dello svernamento e risulta la quarta specie in assoluto come consistenza tra tutti gli uccelli acquatici censiti a metà gennaio durante l’IWC – International Waterbird Count. Nel decennio 2001-2010 sono stati censiti fino a un massimo di oltre 170.000 individui, nel 2009. Un sito di svernamento risulta di importanza internazionale: la Laguna di Venezia, che da sola ospita circa il 20% della popolazione svernante in Italia.

La popolazione nidificante italiana non è significativa a livello europeo, mentre il contingente svernante corrisponde grosso modo al 7-18% del totale dell’Unione Europea.

Per quanto concerne la produttività, in Emilia-Romagna è stato documentato un tasso d’involo pari a 2,8 giovani per coppia.

Le Minacce

A livello europeo, la perdita e il degrado dell’habitat rappresentano le principali minacce che riguardano l’Alzavola.

La caccia, inoltre, è un altro importante problema per la sua conservazione. In questo caso non si tratta solo di bracconaggio, poiché la specie in base alla legge italiana è tuttora considerata cacciabile. Dalla caccia deriva un’altra minaccia, il rischio di avvelenamento da pallini di piombo (il cosiddetto “saturnismo”) potenzialmente letali per l’Alzavola come per molte altre specie di uccelli acquatici.

È inoltre suscettibile a botulismo e influenza aviaria.

La Tutela

Per migliorare lo stato di conservazione dell’Alzavola in Italia si suggerisce di: favorire condizioni idonee alla nidificazione della specie nelle aree maggiormente frequentate da individui nel periodo riproduttivo, in modo da permettere l’affermarsi di popolazioni significative; garantire condizioni favorevoli (soprattutto attraverso la limitazione del disturbo antropico e dell’attività venatoria, da consentire fino al 10 gennaio come evidenziato da Ispra) allo svernamento nelle aree maggiormente importanti per la specie.

Specie poco studiata in Italia, a causa della scarsità di coppie nidificanti e delle abitudini schive durante la riproduzione. Non è quindi possibile formulare un valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie, per la sua scarsità e per la mancanza di informazioni fondamentali relativamente a parametri demografici e riproduttivi.

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Alzavola © Marco Venanzi