Agricoltura
L'agricoltura è uno dei campi più importanti per la conservazione della biodiversità e in particolare degli uccelli.
Un gran numero di specie di uccelli (circa 120) frequenta abitualmente gli ambienti agricoli e la loro sopravvivenza dipende dalla qualità di quegli ambienti e dai modelli di agricoltura che li riguarda.
L'agricoltura intensiva è, purtroppo, il modello agricolo più in voga, il che comporta l'utilizzo ancora massivo di pesticidi chimici, la banalizzazione dell'habitat, la sparizione di elementi preziosi come siepi, specchi d'acqua, fiori, insetti impollinatori e in generale l'impoverimento della biodiversità.
Il crollo degli uccelli agricoli è una conseguenza inevitabile.
Lo studio sulla presenza degli uccelli in ambiente agricolo che la Lipu porta avanti dal 2000 (Progetto Mito e Fbi - Farmland bird index) ha calcolato che, in vent'anni, 36 uccelli su 100 sono scomparsi dalle nostre campagne. Tra gli uccelli più penalizzati ci sono la Rondine (-51%), l'Allodola (-54%), la Passera d'Italia (-64%), l'Averla piccola (-72%), il Saltimpalo (-73%), Torcicollo e il Calandro (-78%).
Le politiche agricole dell'Unione europea non sono riuscite a invertire queste tendenze, né ci sono ancora riuscite le politiche naturalistiche comunitarie, fortemente osteggiate dalle lobby dell'agricoltura industriale.
Per questo l'impegno della Lipu in questo difficile campo è intenso e articolato in vari aspetti: il monitoraggio degli uccelli, l'azione di lobbying sulla politica e la promozione delle buona pratiche, a dimostrare che cambiare agricoltura è un vantaggio tanto per la natura quanto per la qualità del cibo e il benessere delle società umane.