Agroecologia. Cos'è e perché fa bene alla natura
L'agroecologia, ovvero l'agricoltura attenta al rispetto delle regole della natura e del benessere sociale, può essere considerata contemporaneamente «una scienza, un movimento e una pratica».
Come scienza, essa dà la priorità alla ricerca d'azione, agli approcci olistici e partecipativi e alla transdisciplinarità, che include diversi sistemi di conoscenza.
Come pratica, si basa sull'uso sostenibile delle risorse rinnovabili locali, sulle conoscenze e sulle priorità degli agricoltori locali, sull'uso saggio della biodiversità per fornire servizi ecosistemici e resilienza e su soluzioni che apportino benefici multipli (ambientali, economici e sociali) dal locale al globale.
Infine, come movimento, difende i piccoli proprietari e l'agricoltura familiare, gli agricoltori e le comunità rurali, la sovranità alimentare, le filiere alimentari locali e corte, la diversità delle sementi e delle razze autoctone, il cibo sano e di qualità.
L'agroecologia affronta dunque, con approccio sistemico, le problematiche complesse della filiera agroalimentare e di tutti gli aspetti della sostenibilità: ambientale, sociale, economico e di governance, sostenendo che l'insieme è più della somma delle sue parti e promuovendo le interazioni tra gli attori della scienza, della pratica e dei movimenti.
L’approccio agroecologico, descritto dall’Associazione Europea per l’Agroecologia, AgroecologyEurope, prevede cinque livelli di transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili:
- aumentare l'efficienza d'uso degli input e ridurre l'utilizzo di input costosi, difficilmente reperibili e dannosi per l'ambiente, come pesticidi e fertilizzanti di sintesi;
- sostituire gli input e le pratiche convenzionali con alternative agroecologiche quali le rotazioni, il sovescio, l’inerbimento, eccetera;
- riprogettare gli agroecosistemi, riportandovi la natura;
- riconnettere consumatori e produttori attraverso lo sviluppo di reti alimentari alternative;
- costruire un nuovo sistema agroalimentare globale basato sui territori, la partecipazione, l'equità e la giustizia.
A questi cinque livelli di transizione sono associati 13 principi: Riciclo, Riduzione degli input, Salute del suolo, Benessere degli animali, Biodiversità, Sinergia, Diversificazione Economica, Co-creazione della Conoscenza, Valori sociali e diete sostenibili, Equità, Connettività, Gestione responsabile della Terra e delle risorse naturali, Partecipazione.
A livello globale l'agroecologia è applicata da numerosi ricercatori e una miriade di agricoltori tradizionali o innovatori, ed è riconosciuta dalla Fao come il modello da seguire per assicurare la sostenibilità alimentare mondiale sul lungo periodo.
La Lipu è membro dell’Associazione Italiana di Agroecologia (AIDA) e collabora con l’associazione per la promozione della transizione agroecologica dei sistemi alimentari.
L'agroecologia consiste nell'applicazione dei principi ecologici alla produzione primaria (in particolare agricoltura e allevamento) per assicurare un uso rigenerativo delle risorse naturali e dei servizi di ecosistema e per rispondere al bisogno di sistemi alimentari socialmente equi.