Domenica parte la caccia ma i calendari venatori sono già abbattuti dai ricorsi
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Mentre si prepara l’avvio della stagione venatoria, che avverrà domenica 18 settembre, i calendari venatori crollano a colpi di ricorsi ambientalisti
I Tar stoppano la caccia in Umbria, Campania, Sardegna, Sicilia, in attesa delle nuove pronunce. “Gravi mancanze delle regioni nel predisporre i calendari, troppo lunghi e con caccia alla tortora selvatica e altre specie in grave crisi"
“Sono molte e gravi le mancanze dei calendari venatori regionali, che superano le date limite e permettono l’abbattimento di ben 17 specie in sofferenza, tra cui la tortora selvatica, specie “alpine” come il gallo forcello, varie anatre nonché beccaccino, tordo sassello e quaglia.”. Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia alla vigilia dell’apertura generale della stagione venatoria 2022-23, domenica 18 settembre, dopo il ricco antipasto di preaperture effettuate in 13 regioni.
Le numerose infrazioni commesse dalle regioni, con la disattesa dei pareri dell’Ispra e delle date previste dai “Key Concept” della Commissione europea, ha spinto la Lipu e varie altre associazioni ambientaliste ad attivare un’intensa controffensiva giuridica. I ricorsi al Tar, presentati in molte regioni, hanno già prodotto risultati importanti: la sospensione della caccia al moriglione fino al 5 ottobre in Sardegna, il posticipo dell’apertura della stagione al 4 ottobre per ben 19 specie in Umbria, varie importanti restrizioni in Sicilia e la sospensione della caccia a uccelli acquatici, fagiano e quaglia fino al 1° ottobre in Campania, dopo che la Regione aveva disatteso, con una manovra in extremis, la richiesta dell’Ispra di tutelare gli acquatici nel mese di settembre.
A tali pronunce si aggiungeranno quelle che vanno a contestare le infrazioni commesse sulla chiusura della stagione venatoria, che secondo le indicazioni scientifico-giuridiche europee deve essere ormai ampiamente anticipata: al 20 gennaio per gli uccelli acquatici, al 10 gennaio per i turdidi, e al 31 dicembre per la beccaccia.
Poche le regioni che, almeno in parte e al momento (Abruzzo e Basilicata) si sono conformate alle prescrizioni, mentre risultano largamente insufficienti le adeguate tutele per la tortora selvatica, in grave declino ma cacciata ancora nonostante uno studio internazionale e la relativa Task force della Commissione europea ne chiedano l’azzeramento del prelievo venatorio anche in Italia.
“Il nostro grande sforzo scientifico e giuridico, con documenti inviati alle regioni e ricorsi al Tar - dichiara Aldo Verner, presidente della Lipu-BirdLife Italia - sta dando i frutti sperati ed è la premessa dell’azione massiccia che abbiamo programmato, inclusa la denuncia orizzontale alla Commissione europea contro il sistema della caccia in Italia.
“Le regioni - prosegue il presidente della Lipu - avevano quest’anno l’occasione di uscire dalla sudditanza psicologica nei confronti del mondo venatorio e voltare pagina, in termini di tutela. Hanno invece preferito ancora una volta l’opzione venatoria, e lo hanno fatto con illegittimità e sotterfugi. Ciò aggrava il conto che presenteremo all’Europa – conclude Aldo Verner - che ci porterà a chiedere finalmente l’apertura di una sempre più necessaria procedura d’infrazione”.