Dl Semplificazioni: snellire la burocrazia non deve danneggiare l'ambiente
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Dl semplificazioni, Lipu: rischio senza precedenti per la natura italiana. “Lo snellimento della burocrazia non deve avvenire a danno dell’ambiente. Così la transizione non sarà verde ma grigio scuro”. Nuove iniziative della Lipu verso la Commissione europea
“Con il Decreto Semplificazioni le procedure di tutela dell’ambiente saranno indebolite e in alcuni casi rese del tutto impotenti. Sarebbe un passo indietro di decenni e un vero paradosso, nel momento in cui si intende avviare la transizione ecologica. L’Europa non può dare il via libera a questa linea distruttiva”. Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia alla luce della bozza del Decreto cosiddetto Semplificazioni che il Governo discute in questi giorni e che potrebbe presto andare in Consiglio dei Ministri.
Molte delle misure previste dallo schema di provvedimento, come quelle che intervengono sulla disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e contengono disposizioni speciali e semplificazioni per gli interventi del PNRR e del PNIEC (Piano nazionale integrato energia e clima), forzano i tempi delle procedure di valutazione e riducono le possibilità di partecipazione da parte del pubblico. La semplificazione delle valutazioni ambientali, unitamente alle modifiche al Codice degli Appalti, rischia così di portare a decisioni affrettate, non partecipate, prive di pianificazione, con danni all’ambiente e al paesaggio che possono davvero essere ingenti e irrimediabili.
Se abbiniamo questa potenziale svolta burocratica al potenziale impatto legato alle infrastrutture strategiche e agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili previste dal Recovery Plan italiano (o PNRR che dir si voglia) concludiamo con uno scenario davvero preoccupante, senza precedenti, in cui a rischiare è la totalità del territorio agricolo, paesaggistico e naturalistico del Paese, incluse le aree protette, le aree limitrofe, la rete Natura 2000.
Se per rendere più efficiente l’azione si colpiscono le procedure a garanzia dell’ambiente, del paesaggio, della trasparenza e della sicurezza, anziché aumentare le competenze e le risorse della pubblica amministrazione, allora si sbaglia completamente il bersaglio e si tradisce il vero fine di tutta l’operazione del Piano di Ripresa e Resilienza. Perché si promuoverebbe una ripresa economica vecchio stile, sviluppista e impattante, la stessa che ci ha portato alla drammatica situazione di oggi.
“Dopo le contestazioni motivate al PNRR che abbiamo trasmesso alla Commissione europea – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu – stiamo lavorando a nuove segnalazioni, per evidenziare il danno significativo che sta per perpetrarsi alla natura italiana, in violazione dello stesso Regolamento europeo per il Recovery Plan, e chiedere di far cambiare decisamente rotta all’Italia. Se i principi e i documenti europei hanno un senso, a cominciare dalla Strategia che deve fermare il declino della biodiversità nel prossimo decennio, allora bisogna correggere l’Italia. Questa transizione non è verde, è grigio scuro. E’ quanto di peggio si possa immaginare”.