Biodiversità: Commissione ambiente Parlamento Ue approva Strategia Ue e chiede legge europea sulla natura
Pubblicato il
Biodiversità, la Commissione ambiente del Parlamento europeo approva la relazione sulla nuova strategia e chiede una legge europea sulla natura al pari del clima. Lipu: “Segnale fortissimo anche per l’Italia. Il Governo corregga il decreto Semplificazioni e il modestissimo Recovery Plan, che ha dimenticato la natura”.
“Mentre il Governo italiano svilisce le procedure di valutazione ambientale con il Decreto Semplificazioni, dall'Europa arrivano potenti richieste a sostegno della natura: una legge europea sulla biodiversità e un rafforzamento della protezione”.
E’ il commento della Lipu al voto con cui ieri a Bruxelles la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato la relazione sulla nuova Strategia europea per la biodiversità 2020-2030, che l’8 giugno andrà al voto nella plenaria di Strasburgo.
Ricordando le conclusioni del rapporto dell'Ipbes del 2019, secondo cui la natura si sta deteriorando a un tasso senza precedenti nella storia umana e un milione di specie sono a rischio di estinzione, la Commissione Ambiente ha “accolto con favore la nuova strategia dell'Ue sulla biodiversità per il 2030 e il suo livello di ambizione”, lamentando il fallimento delle strategie precedenti e la necessità di “cambiamenti radicali” nelle attuali politiche dell'Unione e degli Stati membri in tema di protezione della natura.
In particolare, e tra le altre cose, la Commissione Ambiente del Parlamento europeo chiede di estendere almeno al 30% il territorio europeo protetto, avviare una grande azione di ripristino degli ecosistemi terrestri e marini, riportare in un buono stato di conservazione le specie e gli habitat, predisporre una strategia europea sulla lotta alla desertificazione e al degrado del suolo, di fissare obiettivi specifici ambiziosi in materia di biodiversità urbana con soluzioni ispirate alla natura e alle infrastrutture verdi, di favore le pratiche agroecologiche, di mettere assieme le sfide alla crisi climatica e alla perdita della biodiversità, “dando priorità alle soluzioni ispirate alla natura negli obiettivi di mitigazione del clima e nelle strategie di adattamento”.
Inoltre, la Commissione chiede che la conservazione della biodiversità sia sostenuta da adeguati finanziamenti, di almeno 20 miliardi di euro annui, e che anzi si proceda quanto prima, a partire dal 2021, a “dedicare il 10% della spesa annuale alla biodiversità nel quadro finanziario pluriennale (QFP)”.
Ancora, la Commissione chiede che gli Stati membri rispettino la tassonomia dell'Ue e il principio di "non arrecare un danno significativo" da applicare ad ogni opera realizzata, sollecitandoli “a rispettare pienamente gli obblighi sanciti dalla legislazione vigente dell'Ue a tutela della natura, e invitando la Commissione ad avviare senza indugio procedure d'infrazione per porre rimedio a tutti i casi di non conformità”.
Il tutto inserito in una legge sulla biodiversità, che elevi la conservazione della natura allo stesso rango della lotta ai cambiamenti climatici.
“Il voto di ieri è un segnale fortissimo - dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu - della determinazione con cui l’Europa sta lavorando per cambiare la storia del nostro rapporto con la natura. Gli obiettivi ambiziosi della nuova Strategia sono tutti confermati e anzi rilanciati, con la storica richiesta di una legge sulla biodiversità e un perentorio appello agli Stati membri. In questo senso, appare davvero impietoso il rapporto tra questo documento e quanto sta facendo il Governo italiano, con il Decreto Semplificazioni, che svilisce le procedure di valutazione ambientale, eil Recovery Plan, che pure dovrebbe servire a dare risposte anche alla crisi della biodiversità e che invece ha completamente dimenticato la natura. Il Presidente Draghi e il Ministro Cingolani ne prendano atto e correggano ciò che ancora può essere corretto. La Lipu lo chiederà senza sosta, finché c’è tempo”.