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Regione Lombardia contro la caccia al lupo

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La Regione Lombardia, con l’Assessore all’Ambiente Claudia Maria Terzi, ribadisce chiaramente la sua contrarietà ad ogni ipotesi di uccisione dei lupi, anche in vista del nuovo voto a Roma previsto fra due settimane.

In risposta ad una lettera inviata dalle associazioni ambientaliste e animaliste, l’Assessore ha infatti scritto che la Regione Lombardia manterrà la sua posizione di tutela e valorizzazione del lupo precisando che “sul territorio lombardo non sarà abbattuto alcun lupo”.

Una presa di posizione chiara e netta in vista della prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni del 23 febbraio, nel corso della quale dovrebbe essere rimesso in discussione il “Piano lupo” dopo che le Regioni, nella seduta del 2 febbraio scorso, lo hanno rispedito al Ministro Galletti perché contrarie al punto III.7 che introduce la possibilità di uccidere i lupi.

“Il Piano contiene numerose misure di prevenzione di ogni possibile conflittualità tra attività umane e presenza del lupo, che non possono attendere oltre e devono essere applicate subito - dichiarano LAV, ENPA, LIPU, LAC, LNDC e ANIMALISTI ITALIANI - comprese quelle relative al randagismo, che è causa della frequentissima e ingiusta attribuzione al lupo dei danni alla zootecnia, oltre a comportare le sofferenze dei cani in stato di abbandono. Per questo ribadiamo la nostra richiesta al Ministro Galletti di eliminare dal testo il punto che prevede di riaprire la caccia ai lupi dopo 46 anni di tutela, consentendo così di approvare un piano di reale tutela del lupo e degli interessi umani”.

La presa di posizione ufficiale della Regione Lombardia è un chiaro segnale che le Regioni inviano al Ministro Galletti e a tutto il Governo, per il bene del lupo, per il rispetto dei cittadini che si sono espressi contro ogni possibilità di uccisione dei lupi, e in considerazione  del fatto che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato.

(Ufficio stampa Lav)

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