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Preaperture caccia, gravissimo sparare alla tortora selvatica

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Preapertura stagione venatoria, Lipu: gravissimo che si caccino le tortore selvatiche. nuova denuncia all'unione europea per ripetute violazioni regionali.

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La maggior parte delle regioni italiane ha autorizzato la preapertura della caccia alla tortora selvatica, nonostante sia una specie globalmente minacciata e ignorando le richieste internazionali di moratoria. Stiamo già lavorando a una nuova denuncia all’Unione europea perché sia aperta una procedura di infrazione sulla mancata tutela delle specie”. Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia a pochi giorni dalle preaperture della caccia decise da 15 Regioni italiane, secondo una prassi ormai consolidata e nonostante che la legge preveda che la stagione venatoria parta la terza domenica di settembre e che la preapertura sia un’eventualità non ordinaria. La cosa particolarmente grave è la previsione di abbattere la tortora selvatica, che riguarda ben 13 regioni su 15. Un fatto estremamente pesante se si considera che la tortora selvatica è una Spec 1 (Specie globalmente minacciata), è considerata “Vulnerabile” nella Lista rossa europea ed ha un stato di conservazione cattivo. “La preoccupante situazione della tortora selvatica – dichiara Claudio Celada, direttore Area Conservazione natura della Lipu-BirdLife Italia - ha spinto la Commissione europea a trasmettere agli Stati membri interessati, tra cui l’Italia, la richiesta di moratoria assoluta della caccia alla specie. Ebbene, non solo le regioni la ignorano, ma la maggior parte di esse prevede l’abbattimento di tortore selvatiche già ai primi di settembre, in una fase molto delicata di transito dei contingenti dall’est europeo. “Questa scelta irresponsabile – prosegue Celada - si aggiunge all’inserimento nei calendari venatori di numerose altre specie che ne dovrebbero essere rigorosamente escluse, tra cui il moriglione e la pavoncella, due specie globalmente minacciate per le quali Commissione europea e il ministero dell’Ambiente, quasi del tutto inascoltati, hanno chiesto alle regioni di vietarne la caccia. “Per questo, dopo la denuncia trasmessa alla Commissione europea sul tentativo di catturare richiami vivi da parte della Lombardia, stiamo lavorando ad una nuova denuncia affinché venga aperta una procedura di infrazione contro le mancate tutele alle specie cacciabili e le ripetute violazioni regionali. I tempi – conclude Celada - sono ormai maturi per farlo”.

 

SCHEDA

La tortora selvatica 
(Fonte: L’avifauna cacciabile in cattivo stato di conservazione. Lipu, 2019).

• Specie nidificante con una popolazione stimata in 150.000-300.000 coppie (Brichetti & Fracasso 2018).
• Nell’ultimo aggiornamento di BirdLife Inter¬national (2017), la specie viene oggi classificata Spec 1 (BirdLife International 2017).
• È classificata a Minor Preoccupazione (LC) nel recente aggior¬namento della Lista Rossa nazionale degli uccelli nidificanti (Peronace et al. 2012).
• È considerata Vulnerable nella recente Lista rossa europea (BirdLife International 2015).
• La specie risulta estivante e migratrice (Brichetti e Fracasso 2018).
• Lo stato di conservazione della specie in Italia risulta cattivo (Gustin et al. 2016).
• L’attività venatoria esercitata in Italia incide su 250.000-350.000 individui abbattuti legalmente, sebbene diverse regioni nelle quali la specie è cacciabile non forniscono i carnieri stagionali (Fisher et al. 2018). Brochet et al. (2016), evidenziano 1000-10.000 individui vittime del bracconaggio in Italia.

Anche alla luce della nuova classificazione della specie come “Spec 1”, si evidenzia l’assoluta necessità di sospendere la caccia primaverile (soprattutto in Marocco e Francia), di esercitare maggior controllo sul bracconaggio (soprattutto a Malta e in Italia) e di intervenire sui fattori di minaccia nei quartieri di svernamento (conservazione degli alberi di acacia e gestione dell’attività venatoria, soprattutto in Senegal) (Tucker & Heath1994).

Recentemente è stato redatto un Piano d’azione internazionale sulla specie (Fisher et al. 2018). Esso evidenzia come tra i tre principali pericoli per la tortora selvatica uno è rappresentato dagli ”unsustainable hunting levels” (livelli insostenibili di caccia).

A tal proposito, si fa presente la richiesta di mo¬ratoria della caccia inviata dalla Commissione europea all’Italia, sulla base del Piano d’azione internazionale, e la richiesta del ministero dell’Am-biente italiano (3 luglio 2018) che ha inviato una comunicazione alle amministrazioni regionali, al ministero delle Politiche agricole e all’Ispra, con la quale detto ministero invitava ad una rigorosa attuazione delle più idonee misure di gestione per quanto riguarda in particolare l’attività ve¬natoria sulla specie, evitando di autorizzare la pre-apertura dell’attività venatoria alla specie. Ciononostante, soltanto le province autonome di Trento e Bolzano, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia (ad eccezione della provincia di Brescia che l’ha autorizzata), hanno dato parzialmente seguito a quanto segnalato, evitando la pre-a¬pertura venatoria.

La specie deve essere oggetto di regolare monito¬raggio, al fine di verificare il trend delle popolazioni nidificanti (prestando particolare attenzione alle popolazioni numericamente più significative) e migratorie e trarne indicazioni per la conserva¬zione della specie.

Inoltre, nel Piano di gestione europeo il prelie¬vo venatorio è considerato un fattore di rischio di importanza media/sconosciuta seppur viene considerata la necessità che sia assicurata un’effi¬ciente raccolta ad analisi dei dati relativi ai carnieri (numero dei capi abbattuti per unità territoriale di gestione; rapporto maschi/femmine e giovani/ adulti in un campione significativo del carniere complessivo). Tale condizione non è ancora stata attuata in Italia.
 

Immagine
Tortora selvatica, L. Sebastiani © Tortora selvatica, L. Sebastiani