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Pesca Ue, Italia vuole rafforzare la flotta. A rischio il Mediterraneo

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L’Italia, con Francia e Spagna, vuole rafforzare le flotte di pesca, minacciando così la biodiversità del Mediterraneo.

Lo segnala la Lipu-BirdLife Italia dopo che i ministri dell'Unione europea hanno discusso ieri del futuro del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (Feamp) per stabilire le attività finanziabili nella programmazione 2021-2027. Un fondo che distribuisce già oggi 6 miliardi di euro dei contribuenti ai Paesi dell’Unione europea.

Nonostante i cittadini e la società civile chiedano di proteggere i nostri mari e i nostri oceani, i ministri Ue vogliono continuare a sostenere una pesca eccessiva reintroducendo sussidi perversi che consentono ai pescatori di acquistare nuove imbarcazioni e continuare a pescare dove le risorse ittiche sono già estremamente scarse. Un tipo di sovvenzione che la Ue ha già sospeso dal 2004.

"L'87% del Mediterraneo è già sovrasfruttato - commenta Claudio Celada, direttore dell’Area conservazione della Natura di Lipu-BirdLife Italia - ma l’Italia, in un documento congiunto con Francia e Spagna, ha chiesto ancora di dirottare una parte dei fondi, e quindi dei soldi dei contribuenti europei, per rafforzare la flotta di pesca. Se questo tipo di sovvenzione non è stato fornito dalla Ue dal 2004, è per una buona ragione: è facilmente prevedibile che la concessione di sussidi per la costruzione di nuove imbarcazioni avrà conseguenze devastanti per l'ambiente marino. Di fatto, questi governi propongono di continuare a depredare i nostri mari, distruggendo i fondali e spingendo gli uccelli e i mammiferi marini verso l'estinzione".

 

 

 

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