Le nuove norme per tutelare alberi e giardini in città
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Verde urbano: nuove norme dal ministero dell’ambiente per una maggiore tutela di alberi e giardini in citta’. Lipu: "Ottima notizia, vicina alle nostre richieste e alle necessità della natura"
Manutentori del verde qualificati, interventi rispettosi della vegetazione, formazione continua, coinvolgimento dei cittadini. Sono alcuni degli elementi contenuti nel Decreto emanato il 10 marzo dal ministero dell'Ambiente sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico (Cam): soddisfatta si dichiara la Lipu-BirdLife Italia che, insieme ad altre 12 associazioni ambientaliste, guidate dal Conalpa (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio), aveva scritto ai ministri dell’Ambiente e Beni culturali, chiedendo una legge sul verde urbano e la tutela degli alberi, in modo da integrare e rendere più operativa la già esistente legge 10/2013.
Il decreto prevede team di progettazione multidisciplinari con esperti in materia naturalistica e ambientale, e subordina l’affidamento del servizio al possesso di idonee qualifiche professionali di manutentore del verde ed alla presentazione di una relazione annuale che descriva anche “le attività previste per il rispetto della fauna”, assicurando un piano di comunicazione per coinvolgere attivamente i cittadini, e l’aggiornamento del censimento degli alberi. Vi è anche un articolo interamente dedicato al “Rispetto della fauna”, che comprende tecniche di taglio dei prati che favoriscano vie di fuga agli animali, la facilitazione della formazione della lettiera di humus, il rispetto dei criteri per l’uso dei fitosanitari, la tempistica di lavori quali la pulizia delle fontane che riduca il disturbo alla fauna.
Nell’articolo dedicato alla manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo si prescrive che gli interventi di potatura, da effettuarsi solo se strettamente necessari, vengano svolti da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creino disturbo all’avifauna nidificante. In particolare, l’aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura e la potatura drastica, perché indeboliscono gli alberi, creano situazioni di instabilità e maggiori costi di gestione nel futuro.
Anche la gestione delle siepi deve prevedere una manutenzione compatibile con i servizi ecosistemici, quali la protezione del suolo e della fauna.
Tra i criteri premianti per la stazione appaltante vi è la promozione di attività educative rivolte alle scuole per aumentare la consapevolezza sul patrimonio del verde urbano ed il monitoraggio della comunità animale.
“La progettazione e riqualificazione delle aree verdi - spiega Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana della Lipu - viene vista nel contesto dell’infrastruttura verde della città per le quali necessitano delle ‘Nature-Based-Solution’ con un occhio di riguardo alle piante autoctone, per favorire la conservazione della natura. Anche in questa sezione ci sono criteri per la tutela della fauna, quali la realizzazione di punti acqua e di corridoi ecologici, l’inserimento di zone con vegetazione spontanea, l’installazione di nidi artificiali ed altre misure che da sempre la Lipu propone per la gestione ecologica del verde urbano”.
Un altro tema rilevante che viene affrontato è la gestione delle acque, prevedendo interventi di ingegneria naturalistica nella sistemazione idrogeologica di scarpate e corsi d’acqua, tali da contenere il deflusso superficiale (rallentamento dello scorrimento dell’acqua) e ripristinare le superfici permeabili.
“Nella fase attuale che accompagna l’emergenza sanitaria globale - spiega il responsabile Ecologia urbana della Lipu - questo intervento normativo mostra tutta la sua importanza, considerando che le implicazioni ed i collegamenti tra la salute umana, l’inquinamento dell’aria e la biodiversità, che contempla i servizi ecosistemici prodotti dagli alberi e dal verde urbano, sono oramai note ed evidenti. Ora, anche grazie all’aiuto delle associazioni ambientaliste, e coinvolgendo la cittadinanza, serve un efficace controllo sulla reale applicazione di queste norme, che potrebbero finalmente portare l’Italia – conclude Dinetti - in linea con gli approcci gestionali adottati nel resto d’Europa”.