Matera 2019, un errore le reti d'acciaio nell'area protetta
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Appello della Lipu a Tomas Saraceno e alla Fondazione Matera 2019: Si pensi a un'altra opera in altro luogo".
“Un errore culturale prima ancora che un rischio per la biodiversità”. E’ il giudizio della Lipu-BirdLife Italia su Airport City: Tuning Gravity’s Strings, l’opera di Tomas Saraceno che, nel contesto di Matera 2019, verrebbe realizzata nella gravina.
“Matera non è solo capitale della cultura per un anno – dichiara Enzo Cripezzi, coordinatore Lipu per la Basilicata e la Puglia – E’ anche, e diremmo soprattutto, una capitale stabile della natura e della biodiversità, che proprio nella gravina vede uno scenario paesaggistico rupestre di eccezionale valore. Qui si concentrano la presenza e la riproduzione di specie di altissimo valore conservazionistico, particolarmente protette dalle direttive europee: dal notissimo grillaio, con la popolazione “urbana” più importante a livello mondiale, al lanario, dalla cicogna nera al capovaccaio e a varie specie di rapaci. Una grande ricchezza avifaunistica, che frequenta abitualmente la gravina, la quale anche per queste presenze è tutelata come area protetta regionale, Sito di importanza comunitaria e Zona di protezione speciale della rete Natura 2000”.
“L’opera di Saraceno – continua Cripezzi – che consiste in una serie di cavi d’acciaio che collegherebbero i due lati della gravina, rappresenterebbe una barriera artificiale in un luogo di transito degli uccelli, mettendone a rischio l’integrità e, per le specie particolarmente minacciate, persino la conservazione della specie. Si consideri, in tal senso, che il capovaccaio è nidificante in Italia con solo otto coppie e una di queste è proprio quella dell’area della gravina. Perdere anche un solo esemplare di questo animale significa arrecare un danno molto grave e vanificare una parte degli sforzi che da molti anni si compiono per assicurare, a questa specie in difficoltà, una ripresa e una tutela adeguata.
“Per questo – aggiunge Cripezzi - l’opera di Saraceno nella gravina sarebbe un errore anche e soprattutto culturale: quel luogo è già di per sé una straordinaria opera d’arte, modellata nei millenni dalla natura, che non ha bisogno di artificio alcuno ma anzi, per la bellezza paesaggistica mozzafiato e il suo rilievo naturalistico, va lasciata così e valorizzata nella sua pura dimensione naturale.
“Non si dimentichi – conclude Cripezzi – che l’Italia è sotto procedura Eu-Pilot della Commissione europea per la cattiva applicazione della valutazione di incidenza nei siti natura 2000. E’ impensabile che quest’opera superi il vaglio delle valutazioni tecniche e delle autorizzazioni naturalistiche, e se per assurdo dovesse farlo, ovvero se le autorità competenti dovessero ignorare i pareri negativi, il caso diventerebbe anche di interesse negativo dell’Unione europea. Non una bella cosa, per la capitale europea della cultura.
Da qui l’invito della Lipu a cambiare idea e programmi. “Tomas Saraceno – afferma Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu - è un grande artista, che proprio nel paesaggio, nella natura, nella sostenibilità trova le ispirazioni principali. A lui, così come alla Fondazione Matera Basilicata 2019, va dunque il nostro appello: rispetti concretamente la sua ispirazione, non realizzi l’opera e sposti l’attenzione altrove, lontano dai delicati rilievi naturali, con un’opera alternativa, anche più contenuta ed estemporanea, ma che possa dare valore alla Matera culturale senza toglierne all’altrettanto e forse persino più preziosa Matera naturale”.