Lupi, nessun allarme. La convivenza con l'uomo è possibile
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Lupi, nessun allarme.“La coesistenza con l’uomo e’ possibile. Servono alcuni accorgimenti e una corretta informazione”
L’espansione delle popolazioni di ungulati selvatici, la protezione legale effettuata negli anni Settanta, il movimento sul territorio di giovani esemplari, i processi di rinaturalizzazione e il recupero di habitat idonei alla specie. Sono queste alcune delle ragioni che hanno portato l’espansione del lupo nel nostro paese così come in diverse aree d’Europa, dal Belgio all’Olanda, dalla Germania alla Danimarca. In Italia il lupo si è progressivamente espanso dalle aree montane a quelle collinari e, più recentemente, a quelle di pianura. Ed è stato proprio il tema della coesistenza tra lupo e ambienti antropizzati il focus dell’incontro organizzato nei giorni scorsi, al Centro visite della Riserva naturale di Torrile e Trecasali, da Lipu e Parchi del Ducato con la collaborazione del Comune di Torrile. Un luogo importante per dibattere questo tema, perché proprio all’interno della Riserva è stata scoperta la scorsa estate la presenza di un nucleo familiare di lupi. “Negli ultimi 30 anni – ha spiegato Luigi Molinari, zoologo del Wac (Wolf Apennine Center) – la popolazione di lupo è passata da 100 a circa 2.500 esemplari. Si tratta di una specie di grande importanza perché si trova all’apice della catena alimentare. Da un lato i lupi sono oggi a contatto con persone che hanno scarsa familiarità con la fauna selvatica. Dall’altro, siamo noi, con i nostri comportamenti scorretti, a indurre i lupi, che sono animali molto adattabili, ad attivare ‘nuove abitudini’”. Quali sono in buona sostanza, gli accorgimenti da mettere in atto per limitare conflitti tra la specie e l’uomo, ed evitare che quest’ultimo possa essere indotto a commettere atti illegali come l’uccisione di esemplari? “Intanto, conoscere le sue abitudini aiuta a non averne timore – continua Molinari - E poi occorre mettere in atto alcuni accorgimenti: non lasciare i cani vagare da soli liberi, soprattutto di notte, e non lasciarli alla catena all’esterno nelle ore notturne”. Uno dei temi più dibattuti è stato quello dei possibili danni alla zootecnia. Qui entra in gioco un fattore fondamentale: la prevenzione. “Allevare in presenza di un predatore è sicuramente impegnativo in termini di tempo impiegato e risorse – spiega Molinari - La Regione Emilia-Romagna mette però a disposizione strumenti per potere essere efficienti nella difesa dai predatori, come le recinzioni elettriche e cani da guardiania. E’ inoltre fondamentale evitare di attirare i predatori nei pressi delle aziende con cattive abitudini come lo smaltimento non a norma di carcasse o lasciare qualsiasi fonte alimentare che attiri i lupi”. A coordinare l’incontro è stato Claudio Celada, direttore Area Conservazione della Lipu-BirdLife Italia, che spiega: “La Lipu si è attivata da subito per una corretta gestione della presenza del lupo che è tornato, seppur con presenze sporadiche, anche in pianura. Questo incontro, molto positivo, tempestivo e guidato dalla conoscenza e dalla razionalità, è un ottimo inizio per la futura gestione della coesistenza tra uomo e lupo. Ciascuno di noi, con il proprio ruolo – prosegue Claudio Celada - deve impegnarsi per mettere in atto comportamenti responsabili per prevenire problemi e poter quindi serenamente godere della presenza di questo splendido simbolo della natura ritrovata”. “Condividere le conoscenze per capire questo è quanto di più importante si possa fare per crescere come individui e come comunità – ha aggiunto il sindaco di Torrile, Alessandro Fadda - Questo è quanto si è fatto alla Lipu anche in questa occasione.”