Lipu chiede stop alla caccia per 7 specie in difficoltà
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Soffrono a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione del loro habitat naturale ma continuano, nonostante le difficoltà, ad essere oggetto di caccia.
Per questo la Lipu-BirdLife Italia lancia una campagna in difesa di alcune specie di uccelli che vivono un declino preoccupante a livello globale. Dall’allodola alla pernice bianca, dalla coturnice alla pavoncella, dal moriglione al tordo sassello e alla tortora selvatica: la Lipu chiede a Governo, Parlamento e regioni di intervenire con urgenza, in primis escludendo queste specie dalla lista delle cacciabili nel nostro Paese, ma anche agendo sul contrasto ai cambiamenti climatici, la tutela delle rotte migratorie e degli habitat naturali, lo stop al turismo eccessivo, all’intensificazione agricola e al consumo di suolo.
I preoccupanti dati sullo stato di conservazione di queste sette specie sono stati pubblicati nella terza edizione rapporto Birds in Europe (2017),di BirdLife International, la più grande rete mondiale di associazioni per la tutela della natura, di cui Lipu è partner per l’Italia. In esso troviamo che cinque specie (coturnice, tortora selvatica, moriglione, tordo sassello e pavoncella), rispetto al precedente rapporto (elaborato 13 anni prima, nel 2004), vedono aggravare il declino diventando “Spec 1”, ossia “specie minacciate a livello globale”. E per due di esse (pernice bianca e tordo sassello) il peggioramento è ancora più marcato, in quanto precedentemente classificate addirittura come “non Spec”, ossia prive di problemi di conservazione.
Per tutte e sette le specie, già colpite dai cambiamenti climatici (tordo sassello, pernice bianca, che vive in porzioni sempre più ristrette sulle Alpi e sulla quale la Lipu ha elaborato un modello climatico che prevede una restrizione nei prossimi decenni fino al 50% dell’habitat favorevole alla specie), dalla distruzione dell’habitat (allodola, tortora selvatica, pavoncella e la stessa pernice bianca), dagli scarichi agricoli e dalla caccia illegale (moriglione), dall’inquinamento genetico a causa di immissioni di specie alloctone (coturnice), dalla caccia in periodo “prenuziale” (tordo sassello) e dalle “preaperture” della stagione venatoria di inizio settembre (tortora selvatica), è dunque urgente intervenire subito con misure istantanee quale la sospensione della caccia, attraverso interventi normativi o regolamentari di livello nazionale e regionale. C’è poi il caso della coturnice, per la cui tutela l’Italia – in base al terzo Birds in Europe - ha una grande responsabilità: ben il 26% della popolazione europea (quindi 1 coppia su 4) nidifica nel nostro Paese.
“Gli uccelli, oltre che parlarci della bellezza della natura – dichiara Claudio Celada, direttore dell’Area Conservazione della natura della Lipu-BirdLife Italia - ci indicano il modo in cui trattiamo la terra. Se una specie è in crisi, è quasi sempre perché le nostre attività sono eccessive e mal condotte. E’ il caso delle 7 specie della campagna della Lipu. Si tratta di modificare anche radicalmente alcune pratiche, fermare il cattivo sfruttamento del territorio, aumentare le tutele di siti e habitat naturali ma anche attivare misure di urgenza, come ad esempio lo stop al prelievo venatorio.
“L’Italia - conclude Celada – è il secondo Paese europeo con più specie cacciabili. Un record a cui il Paese può tranquillamente rinunciare, facendo prevalere il principio di tutela su quello di sfruttamento, ai sensi delle convenzioni internazionali e delle direttive naturalistiche europee, e prendendosi cura del proprio patrimonio naturale. Una responsabilità che dovrebbe essere assunta e condivisa da tutti gli attori interessati”.
IL NUMERO DELLE COPPIE IN ITALIA*
Pernice bianca 5.000/8.000
Allodola 350.000/500.000
Pavoncella 4.800/6.050
Moriglione 150/200 (nidificanti)
25.488/37.133 (svernante)
Tortora selvatica 150.000/300.000 coppie
Coturnice 10.000/20.000 (26% del totale europeo)
(*) Fonte: Birds in Europe (2017), BirdLife International