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Jova Beach Party. Le preoccupazioni della Lipu

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“Non ce l’abbiamo con la musica, che anzi amiamo e apprezziamo come chiunque altro, ma siamo preoccupati per la natura e il nostro impegno è tutelarla, cercando di far capire a chiunque le sue delicate esigenze”. 

Così il Direttore generale, Danilo Selvaggi, ha sintetizzato la posizione della Lipu sul Jova beach party, ovvero i concerti di Jovanotti sulle spiagge italiane. "Abbiamo sin da subito segnalato i rischi di questa iniziativa, pur apprezzabile vista la campagna Plastic free, abbinata tanto per la nidificazione del fratino e la tutela dei fragilissimi habitat dunali quanto per il risvolto culturale comportato: gli ambienti naturali sono delicati e meritevoli di massima cura e massima attenzione".

Portarvi decine di migliaia di persone significa determinare un impatto che può essere anche devastante. Per questo, tra le altre cose, abbiamo: scritto a Jovanotti informandolo dei rischi e chiedendogli di valutare l’impatto naturalistico del tour, in particolare sul fratino; analizzato e segnalato le situazioni a rischio, chiesto lo spostamento del concerto di Fermo (ottenendone il posticipo), chiesto e ottenuto l’annullamento del concerto di Torre Flavia; chiesto azioni per la messa in sicurezza del concerto di Cerveteri e la protezione ovvero il pieno ripristino dei luoghi, in particolare il relitto dunale; inviato un esposto, assieme ad Asoer, Italia Nostra e Legambiente, per il concerto di Rimini, vista la nidificazione in atto di fratini a poche decine di metri dall’area del concerto. Inoltre, siamo molto preoccupati dell’effetto emulazione che il progetto di Jovanotti possa avere su altri artisti, chiedendo da subito a tutti gli artisti di non coltivare idee analoghe, valide nelle intenzioni ma rischiosissime in concreto, suonando la propria musica nei luoghi adatti e vivendo la natura come la natura richiede: con delicatezza e rispetto.

Oggi più che mai, in tempi di estrema crisi ambientale, è importante che la natura assuma un posto di rilievo nella considerazione di tutti e nelle politiche di programmazione. Il fratino non è un estraneo, non è un intruso, non è un guastafeste. E’ un essere vivente che silenziosamente reclama il diritto di vivere ed è il simbolo di un mondo, quello della biodiversità, al quale abbiamo già inflitto troppe sofferenze e del quale dobbiamo prenderci la massima cura.

 

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