Direttiva Uccelli, 40 anni dalla parte della Natura
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Il 2 aprile del 1979 nasceva a Bruxelles la direttiva Uccelli, la legge comunitaria che ha cambiato la storia della conservazione della natura in Europa e che tuttora, assieme alla direttiva Habitat, rappresenta il pilastro fondamentale per la tutela della biodiversità.
1979
Il 2 aprile 1979 nasce la Direttiva Uccelli, il caposaldo europeo della conservazione degli uccelli selvatici. Diciannove articoli e cinque allegati, finalizzati all’adozione da parte degli Stati membri dell’Unione europea delle misure per garantire un’adeguata conservazione agli uccelli e affermare che la loro tutela è questione transnazionale e di responsabilità comune. 500 le specie di uccelli protette dalla direttiva.
Anni ‘80
Gli Stati membri cominciano a recepire gli articoli della direttiva nei propri ordinamenti, con nuove leggi o la modifica delle leggi esistenti. Le materie interessate sono molte: protezione diretta delle specie, tutela degli habitat, riduzione della caccia, studio, monitoraggio, ricerca. Comincia a porsi il tema dell’individuazione delle Zone di protezione speciali (Zps), aree specificamente previste per la tutela degli uccelli.
1992
Nasce la Direttiva Habitat, la seconda grande direttiva “Natura”. Le due direttive cominciano a “parlarsi” e interagire. Da questa interazione nasce Natura 2000, la rete di aree protette comunitarie per la tutela di uccelli, altre specie animali e vegetali e habitat, composta dai Sic (i Siti di importanza comunitaria) e le Zps.
1992
L’11 febbraio 1992 l’Italia approva la legge 157 sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina della caccia. Specie cacciabili e tempi di caccia vengono ridotti in attuazione delle previsioni della direttiva. Quattro anni dopo, nel 1996, saranno esclusi dalle specie cacciabili anche i passeri, lo storno, il fringuello, la peppola. Grazie alla direttiva, le specie cacciabili in Italia sono ridotte a 38, contro le circa 60 degli anni Settanta.
1994
BirdLife international in Europa e la Lipu in Italia realizzano il primo inventario delle Iba, le Important bird areas che, come sancito dalla Corte di giustizia europea, rappresenteranno il punto di riferimento per la designazione, da parte degli Stati membri, delle Zone di protezione speciale.
1997
Viene emanato il Regolamento Habitat (Dpr 357), che detta le norme e le misure per la conservazione e la gestione dei siti della rete Natura 2000. E’ il secondo provvedimento nazionale di attuazione della direttiva dopo la legge 157/92.
2002
Nasce il secondo inventario delle Iba. In Italia la Lipu ne individua 172.
2006
Una maxi procedura di infrazione viene aperta contro l’Italia per cattivo recepimento della direttiva Uccelli. La procedura riguarda la caccia, lo scorretto utilizzo delle deroghe, la mancata protezione degli uccelli migratori e la carente tutela delle Zone di protezione speciale.
2007
Il Ministero dell’Ambiente emana il Decreto Rete Natura 2000, con le misure di conservazione per le Zone di protezione speciale, divise in 13 tipologie. E’ il terzo grande provvedimento di attuazione della direttiva Uccelli in Italia. Intanto, la designazione delle Zps in Italia viene quasi interamente completata.
2008
Forte anche della procedura di infrazione sulla direttiva Uccelli aperta contro l’Italia, la Lipu raccoglie 200 mila firma contro le caccie in deroga ai piccoli uccelli. Da quel momento, la concessione di deroghe regionali viene fermata.
2011
Dopo la condanna da parte della Corte di Giustizia, l’Italia migliora il recepimento della direttiva Uccelli rafforzando le tutele per gli uccelli migratori e rendendo più rigorosa la concessione di deroghe di caccia. Una nuova procedura e una forte campagna mediatica della Lipu spingeranno il Governo italiano a un giro di vite contro i richiami vivi, vietandone di fatto la cattura.
2013
Raccogliendo una denuncia di Lipu e Wwf, la Commissione europea apre una procedura contro l’Italia per il cattivo uso della Valutazione di incidenza, lo strumento necessario a valutare i progetti e gli interventi nei siti della rete Natura 2000 che possano recare danno alla natura.
2015
La Commissione europea avvia una consultazione sullo stato di salute delle due direttive (il cosiddetto “fitness check”), per un’eventuale loro modifica. La Lipu e decine di organizzazioni in tutta Europa si attivano con una grande campagna che porterà 520 mila cittadini europei a pronunciarsi a favore delle due direttive.
2015
La Lipu individua 4 nuove Iba marine per la conservazione della Berta maggiore.
2016
La Commissione europea apre una procedura contro l’Italia perché sia completata la designazione dei siti della Rete Natura 2000 in Italia, in ambiente terrestre ma soprattutto marino. Le Iba marine per la Berta maggiore sono un riferimento per il completamento in mare.
2018
Entra nel vivo il Piano d’azione Natura varato dalla Commissione europea dopo la grande petizione del 2015 a favore delle direttive. Il Piano prevede, tra le altre cose, di rafforzare la comunicazione sulle direttive e la sensibilizzazione della gente, in particolare i giovani, e di migliorare il coinvolgimento dei cittadini e dei portatori d'interesse.
I numeri della Direttiva Uccelli:
500 specie di uccelli nidificanti o svernanti presenti in Europa protette
77 le specie di uccelli in cattivo stato di conservazione in Italia su 250 nidificanti in Europa
53 le specie di uccelli nidificanti in Europa globalmente minacciate (Lista Rossa dell'Iucn)
5646 le Zone di protezione speciale istituite nel territorio dell’Unione europea
613 le Zone di protezione speciale istituite in Italia
I numeri delle direttive Uccelli e Habitat
27.863 i siti Natura 2000 istituiti in Europa (il sistema di aree protette più vasto al mondo)
2613 i siti Natura 2000 istituiti in Italia
130 gli habitat protetti nei siti Natura 2000
581 le specie protette nei siti Natura 2000 (89 specie vegetali e 492 specie animali, di cui 381 di uccelli)
520.000 i cittadini che nel 2015 hanno firmato la petizione a difesa e delle direttive Uccelli e Habitat