Dall'orso Jj4 al ripristino della natura. Lavorare per la convivenza
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La drammatica vicenda dell’orso Jj4 in Trentino, che ha portato alla morte di Andrea Papi e sollevato dibattiti, discussioni, scontri e non poche strumentalizzazioni, deve spingere ad affrontare con più consapevolezza e impegno il tema della convivenza tra comunità umane e specie selvatiche soprattutto ma non esclusivamente nel caso dei grandi carnivori come l’orso e il lupo.
Ai problemi che emergono dalla vicenda specifica, in termini di mancate azioni gestionali e carente educazione delle popolazioni locali, si aggiunge in effetti una questione generale di degrado degli habitat naturali e comunque di perdita degli spazi per la vita selvatica, dovuti alla crescente, per non dire inarrestabile, antropizzazione del territorio.
E’ questo il primo tema da affrontare: un grande programma di ripristino della natura, quale quello previsto dalla proposta europea di Nature Restoration Law e in generale dagli obiettivi della nuova Strategia europea sulla biodiversità al 2030, senza la cui attuazione ogni proposito di arresto del declino della biodiversità e al tempo stesso ogni forma di convivenza saranno di fatto impossibili. Per questo, è essenziale che il Ministro Pichetto Fratin e il governo italiano sostengano attivamente l’approvazione della Restoration Law, il cui iter decisionale entrerà nel vivo nei prossimi giorni.
A ciò si deve aggiungere un più attento impegno nella gestione ordinaria della convivenza, mettendo in atto tutte quelle situazioni tecniche, culturali e sociali necessarie a prevenire e comunque mitigare in modo non cruento i conflitti, evitando altresì forme di mera propaganda e proposte velleitarie, tra cui quelle - illegittime e insensate - di cacciare orsi e lupi.
In tal senso, l’apertura di un tavolo di confronto al Ministero dell’Ambiente è un’iniziativa utile e, almeno in teoria, atta a individuare le migliori strade possibili.
Quanto al caso specifico dell’orsa Jj4, pur nel dolore della tragedia che ha colpito la famiglia Papi, la Lipu ha seguito il caso e chiesto che si perseguano soluzioni ragionevoli e rispettose non solo delle normative ma anche della vita dell'animale in questione e degli altri orsi, evitando il ricorso all’abbattimento e, se necessario, optando per il trasferimento in aree idonee opportunamente individuate, anche eventualmente con l’ausilio delle associazioni coinvolte nella vicenda.
La strada della convivenza con la natura, in apparenza più impegnativa di quella del conflitto, è senza dubbio la più giusta e la più conveniente. È portatrice di vero e generale benessere, anche nel lungo termine, ed anzi, in realtà, rappresenta l’unica che davvero abbiamo.