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#Cambiamoagricoltura: L'Italia sia coerente col Green Deal

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#Cambiamoagricoltura: Consiglio Ue agricoltura del 20 luglio, l’Italia deve assumere posizioni innovative e lungimiranti coerenti con il Green deal.

Lunedì 20 luglio si svolgerà il primo Consiglio UE dei Ministri dell’Agricoltura sotto la presidenza tedesca per discutere alcuni temi strategici della riforma della PAC post 2020, fondamentali per l’avvio della transizione ecologica dell’agricoltura richiesta dalla Strategia UE “Farm to Fork”. La Coalizione #CambiamoAgricoltura chiede alla Ministra Teresa Bellanova di collocare l’Italia su posizioni avanzate. La Germania, con la presidenza UE nel semestre europeo, ha l’obiettivo di concludere la discussione sulla riforma della PAC nel Consiglio AgriFish con un sostanziale accordo prima del voto di ottobre da parte del Parlamento europeo ed esprimere un parere definitivo sulla strategia UE “Farm to Fork” presentata dalla Commissione UE il 20 maggio scorso. Le prossime settimane saranno quindi cruciali per assicurare una forte accelerazione del dibattito europeo sulla riforma della PAC post 2020. Nella riunione di lunedì i Ministri dell’Agricoltura dovranno rispondere a tre domande che ruotano attorno alla cosiddetta “architettura verde” ossia eco-schemi e regole della buona conduzione agricola e ambientale della nuova condizionalità, due temi fondamentali per avviare una autentica transizione ecologica della nostra agricoltura. In particolare nel consiglio si discuterà dei criteri per determinare regole comuni per sull’applicazione degli eco-schemi, nonché sull’opportunità di stabilire una percentuale minima e uniforme per le aree naturali all’interno delle aziende agricole, nonché la loro tipologia (per esempio se le colture proteiche rientrino o meno in questa categoria insieme agli elementi naturali del paesaggio).

In vista di questa importante riunione del Consiglio UE la Coalizione #CambiamoAgricoltura ha inviato una lettera alla Ministra Teresa Bellanova auspicando posizioni innovative e lungimiranti del nostro Paese nel dibattito, in coerenza con gli obiettivi indicati dalla Commissione UE nelle due Strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, presentate lo scorso 20 maggio. (di seguito la scheda allegata sul dettaglio dei temi all’ordine del giorno del Consiglio UE)

“Auspichiamo che l’Italia condivida la posizione più avanzata nel prossimo Consiglio UE Agri-Fish, con una percentuale minima del 30% delle risorse del primo pilastro della PAC destinata agli eco-schemi che dovranno comprendere anche il sostegno all’agricoltura biologica, avvicinandosi alle aspettative dei tanti cittadini europei ed italiani per una PAC più verde”, dichiarano gli esponenti della Coalizione #CambiamoAgricoltura, sottolineando che “sarebbe un passo in avanti sostanziale rispetto alle posizioni assunte nel passato dall’Italia”.

La Coalizione #CambiamoAgricoltura ritiene sia assolutamente inutile prevedere impegni per gli agricoltori che non risultino, alla prova dei fatti, essere efficaci per la tutela della biodiversità e il contrasto ai cambiamenti climatici. La transizione ecologica dell’agricoltura richiede buone pratiche innovative e non inutili fardelli burocratici.

La Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura ha infine sollecitato alla Ministra Teresa Bellanova, un positivo riscontro alle ripetute richieste di un incontro per un ampio confronto sulla riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea. “Riteniamo urgente un confronto sui temi delle relazioni tra agricoltura e crisi ambientali, per una PAC post 2020 più efficace, efficiente, equa e sostenibile, che risulti strumento fondamentale per conseguire ambiziosi obiettivi europei. Ad oggi questa richiesta di confronto con le Associazioni che rappresentano migliaia di cittadini ed agricoltori biologici è rimasta senza una risposta”.

 

SCHEDA TECNICA
LE RICHIESTE E PROPOSTE DELLA COALIZIONE #CAMBIAMOAGRICOLTURA ALLA
MINISTRA TERESA BELLANOVA PER IL CONSIGLIO AGRI-FISH DEL 20 LUGLIO

Garantire una percentuale minima del 30% delle risorse nel primo pilastro per gli ecoschemi in tutti gli Stati membri dell’Unione, per confermare la maggiore ambizione degli obiettivi ambientali della futura PAC. Questo è un argomento senza ancora una chiara
maggioranza in seno al Consiglio AgriFish e, fino ad oggi, l’Italia non si è collocata tra i Paesi più riformisti e innovatori. La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica per questo una posizione dell’Italia diversa rispetto al passato, tesa a favorire un accordo nell’ambito del
Consiglio europeo AgriFish per stabilire una percentuale, minima ma obbligatoria, di risorse del primo pilastro vincolate per l’attuazione degli eco-schemi.

 

Flessibilità e caratteristiche degli eco-schemi: La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha manifestato alla Ministra la propria preoccupazione per la volontà di alcuni Stati membri di trasformare gli eco-schemi in un greening 2.0, cioè un pagamento forfettario per tutti gli agricoltori in cambio di pratiche agricole non efficaci per la tutela della biodiversità, come ha evidenziato la Corte dei Conti europea in alcuni suoi recenti rapporti sull’attuazione della PAC. I fondi pubblici della PAC dovrebbero garantire maggiori impegni per la tutela dell’ambiente, senza nessun pagamento forfettario, di alcun tipo, non collegato a risultati tangibili e misurabili per il contrasto ai cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità. Gli eco-schemi potranno così essere un utile strumento per finanziare il mantenimento dell’agricoltura biologica.


BCAA 9 della nuova condizionalità: La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha inoltre espresso molta preoccupazione per le posizioni nel Consiglio UE AgriFish sulla regola  BCAA n°9 (Buona Conduzione Agricola e Ambientale) della nuova condizionalità, che si
vorrebbe limitare alle coltivazioni di seminativi, includendo anche alternative come le colture che fissano azoto e carbonio.Questa proposta in discussione nel Consiglio UE Agri-Fish è il risultato delle spinte di alcuni Stati membri per riproporre la logica delle aree di interesse ecologico (EFA) dell’attuale greening, nonostante questi impegni siano stati completamente screditati per la loro mancanza di efficacia per la tutela della biodiversità. Questo per la Coalizione #CambiamoAgricoltura sarebbe inaccettabile per una seria riforma della PAC.


Colture azotofissatrici nella condizionalità e negli eco-schemi: le colture che catturano carbonio e che fissano l'azoto, senza l’uso di pesticidi come nelle attuali EFA del greening, sono buone pratiche agricole per i seminativi che potrebbero essere attuate anche con altre
regole della nuova condizionalità oppure attraverso gli eco-schemi, ad esempio con l’introduzione di almeno una coltura di leguminose nell’obbligo della rotazione, obbligo che si chiede di mantenere nella condizionalità e non declassare a “diversificazione” come
nell’attuale programmazione.
E’ auspicabile che le colture che fissano l'azoto siano favorite dalla nuova PAC anche per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della Strategia “Farm to Fork” della riduzione del 20% dei fertilizzanti chimici entro il 2030 e per aumentare l'autonomia dell'Europa sulle
materie prime proteiche e valorizzare al meglio l'importanza della rotazione delle colture per ridurre l'uso dei pesticidi e per una gestione integrata dei parassiti.


Per maggiori informazioni sulle attività della Coalizione #CambiamoAgricoltura:
https://www.cambiamoagricoltura.it/
 

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iStock Sergei Butorin © iStock Sergei Butorin