Salta al contenuto principale

Caccia, Lombardia due proposte di legge per sparare a specie protette

Pubblicato il

"Una provocazione dettata da puri intenti di propaganda ma che rischia di causare danni alla natura e al patrimonio collettivo". 

Lo dichiara la Lipu alla vigilia dell'apertura della nuova stagione di caccia, a proposito delle due proposte di legge, le numero 24 e 25, approvate ieri dalla Ottava Commissione regionale lombarda, che consentirebbero rispettivamente di catturare richiami vivi e abbattere uccelli non cacciabili quali peppole e fringuelli.

"Si tratta di due clamorose e molteplici infrazioni alla legge nazionale e alla direttiva Uccelli - dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu - considerati i sostanziali divieti che la normativa prevede oggi in fatto di cattura di uccelli a fini di richiamo e abbattimento degli uccelli protetti in deroga, e il passato turbolento che l'Italia, e in particolare la Lombardia, hanno vissuto in proposito, con procedure e condanne della Corte di Giustizia.

"Ciò nonostante - continua Selvaggi - dopo 7 anni, la Regione Lombardia ci riprova, con un'azione di mera propaganda che però mette a rischio un gran numero di piccoli uccelli migratori protetti. La provocazione della Regione Lombardia giunge alla viglia dell'apertura della stagione venatoria 2018/19, già costellata da problemi e infrazioni quali la durata eccessiva della stagione, le specie a rischio ancora cacciate, la cattiva abitudine delle preaperture, la zona grigia tra caccia e bracconaggio, che ha già visto tanti rapaci feriti o uccisi tra cui il capovaccaio abbattuto a Mazara del Vallo.

"Abbiamo già inviato i primi documenti di denuncia in Italia e a Bruxelles - conclude il direttore generale della Lipu - e andremo avanti fino in fondo, anche considerando il danno irreparabile alla natura che la Lombardia rischia di arrecare e lo stesso danno erariale, oggettivo e rilevante, che verrebbe inferto ai cittadini e allo Stato".
 

Immagine
Peppola, foto Luigi Sebastiani foto Luigi Sebastiani © Peppola, foto Luigi Sebastiani foto Luigi Sebastiani