Caccia: 5 specie cacciabili in Italia minacciate a livello globale
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“La coturnice, il moriglione, la pavoncella, la tortora selvatica, il tordo sassello: cinque specie il cui stato di conservazione si è fatto estremamente critico e richiede interventi immediati”.
Ferma questa carneficina. Quella contro la caccia e il bracconaggio è una battaglia civile per impedire che la natura italiana venga distrutta, una sfida che portiamo avanti da oltre 50 anni. Mentre attendendiamo una risposta delle istituzioni interpellate anche tu puoi sostenere la Lipu in questa ed altre battaglie contro caccia e bracconaggio e in difesa della biodiversità
Lo rende noto la Lipu-BirdLife Italia, anticipando alcuni dati del Birds in Europe 3, il nuovissimo studio di BirdLife International sullo stato di conservazione degli uccelli selvatici in Europa, che verrà presentato in anteprima europea a Parma, il prossimo 20 maggio, in occasione dell’Assemblea nazionale della Lipu.
“Il nuovo studio europeo, oltre a confermare lo status ancora non favorevole di diverse specie cacciabili in Italia, classificate sotto le categorie SPEC 2 e 3 – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia - ha evidenziato che cinque specie inserite nelle liste delle cacciabili risultano ora classificate SPEC 1, ovvero minacciate a livello mondiale.
“Con lo studio precedente, del 2004, quattro di queste specie già versavano in condizioni sfavorevoli, essendo classificate SPEC 2 o 3, mentre la quinta, il tordo sassello, era classificata non-SPEC, cioè non minacciata. In 13 anni la situazione è dunque nettamente peggiorata, ritrovandosi ora tutte al massimo grado di classificazione negativa”.
“Per questa ragione – prosegue il presidente Lipu - abbiamo scritto con la massima urgenza ai soggetti preposti a garantire la tutela di queste specie, ovvero Ispra, regioni e ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, chiedendo di intervenire senza esitazioni, in modo da escludere sin da subito queste cinque specie dalla lista delle cacciabili e predisporre un pacchetto di adeguate misure di conservazione”.
“Diversi fattori possono aver inciso su un calo così forte, dalla perdita di habitat ai mutamenti climatici alla caccia – continua Mamone Capria - E’ fuori discussione, in ogni caso, che occorra agire bene e in fretta per garantire protezione e limitare ulteriori danni alle specie, tra cui quelli che possono derivare dal prelievo venatorio”.
Lipu e BirdLife International renderanno noti i dati del nuovo Birds in Europe dal 20 maggio prossimo, a partire dallo specifico convegno organizzato a Parma in occasione della 52esima Assemblea nazionale della Lipu.