Bocciati i richiami vivi e le deroghe
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Con il voto alle due pregiudiziali che hanno dichiarato incostituzionali le proposte di legge n. 24 e n. 25, il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato il tentativo di riattivare la cattura di richiami vivi e autorizzare la caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti come peppole e fringuelli.
Due attività già sconfitte dalla cultura e dal diritto, dichiarano le associazioni CABS, ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF ITALIA, che da ormai sette anni non si praticano più in Lombardia e nel resto d’Italia e sulle quali, non a caso, le autorità comunitarie e nazionali si sono più volte pronunciate in modo rigorosamente negativo. Ciononostante, un gruppo di consiglieri lombardi, legati alle correnti più retrograde del mondo venatorio, ha tentato l'impossibile, formulando due proposte di legge in totale violazione della normativa nazionale e comunitaria ed esponendo la regione e il Paese al rischio-certezza di pagare i danni, all'erario e all'Europa. Tuttavia, le argomentate azioni delle nostre associazioni, la pressione legalitaria dello Stato e il buon senso dei consiglieri lombardi hanno infine e per fortuna avuto la meglio, facendo sì che le proposte di legge venissero dichiarate per quello che erano, incostituzionali e illegittime, e dunque bocciate. Un grande successo per la natura e il diritto, per il quale siamo molto felici e particolarmente grati a tutti coloro che hanno attivamente contribuito, a partire dai consiglieri lombardi e dalle decine di migliaia di persone che hanno sostenuto le nostre azioni e petizioni. Con oggi - concludono CABS, ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF ITALIA - deve chiudersi definitivamente una storia, quella delle deroghe a catturare richiami vivi e cacciare i piccoli uccelli non cacciabili, che non ha più alcun senso di essere, per aprirsi un nuovo cammino di maggiori tutele e maggiore rispetto per la natura.