Aree protette, una riforma sbagliata. L'audizione Lipu alla Camera
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“Caccia travestita da controllo faunistico, infrazioni comunitarie, direttori senza competenze, schiacciamento sui poteri locali: così proprio non va. Il Presidente Realacci e i componenti della Commissione Ambiente si impegnino a cambiare il testo di riforma della legge sulle aree protette, che rischia davvero di segnare la fine dei parchi italiani.
E’ molto netta la posizione espressa dalla Lipu nel corso dell’audizione in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, a proposito del disegno di legge 4144 che intende modificare la storica legge 394 sulle aree protette.
“Nel corso dell’audizione alla Camera dei Deputati – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu - abbiamo evidenziato le gravi criticità che il testo presenta e che vanno assolutamente corrette. Il sistema di governance previsto degrada il ruolo dei direttori rendendo secondarie le competenze naturalistiche e subordinandoli alle scelte dei poteri locali. La caccia, vietata formalmente, rientra sotto le mentite spoglie del controllo faunistico, aprendo l’ultimo territorio italiano rimasto libero dal piombo all’imperversare delle doppiette e peraltro determinando una chiara infrazione comunitaria per quanto riguarda l’abbattimento degli uccelli protetti. Pericoloso anche il sistema delle royalties che così come è formulato rischia di mettere i parchi sotto un ricatto ancora più forte di quello che spesso oggi già vivono. Il testo, inoltre, nulla propone sotto il profilo della conservazione della biodiversità, che è la principale missione delle aree protette ma che sembra un argomento quasi estraneo, come se le aree protette dovessero trasformarsi in nient’altro che agenzie di promozione degli interessi locali. Così proprio non va.
“Le aree protette – continua il p residente della Lipu - che vivono un momento molto difficile, da questo testo rischiano davvero di ricevere il colpo di grazia finale. Con altre 16 associazioni ambientaliste abbiamo realizzato e diffuso un documento, dal titolo Aree protette tesoro italiano, pieno di ragionamenti e proposte che, se recepiti, trasformerebbero il testo e ne farebbero una riforma buona e utile. Trasformeremo quelle proposte in emendamenti che consegneremo alla Commissione Ambiente della Camera. Per questo ci rivolgiamo a tutta la Commissione e in particolare al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Ermete Realacci, e a tutti i componenti della Commissione Ambiente si impegnino a cambiare il testo, per il bene della natura e del territorio italiano, beni preziosissimi ma già troppo maltrattati e trascurati”.