Salta al contenuto principale

Bycatch

Durante le operazioni di pesca è possibile che vengano catturate accidentalmente anche specie non bersaglio, cioè individui sotto-misura di pesci di interesse commerciale o specie non commerciali o addirittura specie protette, come ad esempio uccelli marini, delfini, tartarughe, alcune specie di squali e razze, spugne e coralli. Queste catture accidentali, genericamente indicate con il termine bycatch, rappresentano un gravissimo problema per la conservazione della biodiversità marina, soprattutto se gli individui catturati appartengono a specie rare o in cattivo stato di conservazione.

Tra le specie minacciate dal bycatch vi sono gli uccelli marini che si nutrono essenzialmente di pesce e altri organismi marini e si tuffano in mare per cacciare le loro prede. Questo comportamento li espone al rischio di rimanere intrappolati nelle reti, quando queste sono posizionate vicino alla superficie, o rimanere agganciati agli ami nel tentativo di prendere le esche; spesso gli uccelli non riescono a liberarsi e muoiono per annegamento. In Italia, tra le specie più a rischio vi sono la Berta maggiore mediterranea, la Berta minore, il Gabbiano corso e il Marangone dal ciuffo.

I tassi di mortalità degli uccelli marini a causa del bycatch sono alti e mettono a rischio le loro popolazioni. In una recente pubblicazione si stima che circa 200.000 uccelli marini (da 130.000 a 380.000) vengono catturati annualmente nelle acque europee, ma è probabile che i numeri siano sottostimati in quanto mancano i dati di alcuni Paesi, tra cui l'Italia, dove questo problema non è stato ancora monitorato adeguatamente (Ramírez et al. 2024).

Il problema del bycatch è infatti aggravato sia dalla mancanza di indagini approfondite, sia dalla mancanza di misure di mitigazione di provata efficacia da mettere in atto durante le operazioni di pesca. Tra i Paesi meno virtuosi vi è anche l'Italia, tanto che a febbraio del 2024 la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione (INFR(2023)2181); in particolare l'Italia non ha adottato misure adeguate per evitare perturbazioni significative di diverse specie di uccelli marini nei siti Natura 2000 designati per la loro conservazione.

Il bycatch non è di per sé una pratica illegale e quando la cattura avviene accidentalmente i pescatori non possono essere ritenuti colpevoli. Spesso, al contrario, la cattura accidentale di specie non bersaglio determina un problema per i pescatori perché riduce il successo di pesca o anche il danneggiamento degli attrezzi.

Nel complesso, quindi, il bycatch è un problema ancora troppo sottovalutato e sono ancora molte le azioni che devono essere urgentemente messe in atto per contrastare concretamente questa minaccia alla biodiversità, tra cui colmare le lacune dei dati, sperimentare le misure di mitigazione adatte a ridurre le catture accidentali, aumentare la consapevolezza dei cittadini e dei decisori politici su questo gravissimo problema.

Per questo da alcuni anni la Lipu si è attivata e ha dato il via ad alcuni progetti di monitoraggio delle catture accidentali degli uccelli marini attraverso interviste a pescatori e alla raccolta dati a bordo dei pescherecci.

 

Video del salvataggio di una Berta maggiore

 

Allegati

Guida all'identificazione delle specie

Guida all'identificazione delle specie che possono rimanere vittima del bycatch

Scarica il documento

Guida per pescatori

Guida per pescatori su come liberare un uccello catturato accidentalmente

Scarica il documento

Il bycatch spiegato a fumetti

Scarica il documento
Immagine
Berta maggiore che ha ingerito un amo
Berta maggiore che ha ingerito un amo © Archivio Lipu

Le catture accidentali di specie non bersaglio, genericamente indicate con il termine bycatch, rappresenta un gravissimo problema per la conservazione della biodiversità marina

In questa sezione trovi