Uccelli marini
Sono molte le specie di uccelli marini (detti anche pelagici) che nidificano nel territorio italiano o comunque lo frequentano, dalle berte ai gabbiani, dagli uccelli delle tempeste ai marangoni, fino agli uccelli di costa, sabbiosa o rocciosa, come il Fratino, il Fraticello, il Corriere piccolo, il Falco della Regina.
Tra gli uccelli marini che vivono in Italia, le Berte meritano una particolare attenzione, considerato lo stato di conservazione sfavorevole e le varie minacce che subiscono, le cui caratteristiche sono peraltro tali da indirizzarci alle più generali problematiche riguardanti il mare.
La Berta maggiore (sottospecie mediterranea), simile ad un piccolo Albatross, è una delle specie di uccelli simbolo del Mar Mediterraneo. Nel nostro paese le colonie più importanti si trovano in Sardegna, alle Isole Tremiti e nell’isola di Linosa, che contiene la seconda popolazione più importante del Mediterraneo. Pur nidificando sulla terraferma, la Berta maggiore trascorre gran parte del proprio tempo in mare aperto, dove si trovano le più importanti “aree di foraggiamento” per la specie, ossia zone ad alta concentrazione di pesce nelle quali si procura il cibo.
Per molto tempo le popolazioni di Berta maggiore sono andate declinando in tutta Europa, per poi stabilizzarsi intorno alle 260-280mila coppie (in Italia intorno alle 13.344-21.873). La Berta maggiore ha, nel nostro paese, uno stato di conservazione cattivo, dovuto soprattutto al depauperamento degli stock ittici del Mediterraneo e al problema del bycatch, la cattura/uccisione accidentale di uccelli e altri animali selvatici con strumenti da pesca.
Altrettanto preoccupante è lo stato della Berta minore, il più piccolo degli uccelli marini del territorio italiano, che soffre di problemi analoghi a quelli della Berta maggiore (pesca eccessiva che impoverisce gli stock ittici e catture/uccisioni accidentali) e ha visto, negli ultimi decenni, ridursi notevolmente le sue popolazioni.
L’Italia ospita il 65% della popolazione mondiale di Berta minore e ha dunque una grande responsabilità nella difesa di questo elegante uccello marino.
Non più tranquillizzante è la situazione degli uccelli di costa, a cominciare dal Fratino, piccolo e ormai notissimo uccello caradriforme che nidifica sulle spiagge sabbiose.
Nell'ultimo mezzo secolo la popolazione italiana di Fratino si è praticamente dimezzata, a causa della pressione antropica sulle spiagge, ovvero dell'urbanizzazione, della pulizia meccanica degli arenili, del turismo balneare e delle attività ad esso connesse, come la presenza in spiaggia di cani, moto e altre attività che disturbano e spesso compromettono la nidificazione della specie.
L'impegno della Lipu, diversificato a seconda dei casi, dimostra tuttavia che invertire la tendenza al declino di queste specie non è impossibile: le oasi della Lipu, come Ca' Roman e San Niccolò a Venezia, fanno registrare presenze e buoni successi nella riproduzione del Fratino; i progetti nazionali e internazionali in cui la Lipu è impegnata danno concrete speranze di ripresa per le popolazioni di Berta, così come ottimo successo ha avuto l'azione a favore del Falco della Regina, rapace delle coste rocciose a forte rischio, nei decenni scorsi, a causa della predazione di uva e pulli nei nidi della costa sarda.
E' indispensabile, tuttavia, rafforzare le norme e i programmi nazionali di conservazione dell'ambiente marino, attraverso un più ampio ed efficace sistema di aree marine protette e di siti marini della rete Natura 2000 e le necessarie azioni di ripristino ambientale previste dalla Nature Restoration Law.