Pnrr approvato dalla Ue. Lipu: "Agiremo per evitare gravi danni a specie e habitat"
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Recovery plan: dall'Europa segnali contraddittori: da un lato si sostiene l'importanza della biodiversità, dall'altra si approva un piano che l'ha dimenticata.
"L'Europa che promuove a pieni voti il recovery Plan italiano non può essere la stessa che approva la Strategia per la Biodiversità e apre il contenzioso contro l'Italia su Natura 2000". Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia commentando la visita di Ursula Von der Leyen in Italia per l'annuncio del disco verde di Bruxelles al Pnrr italiano.
"Il Piano italiano di Ripresa e resilienza è gravemente deficitario sotto il profilo delle azioni per il ripristino e la conservazione della biodiversità e lontanissimo dagli obiettivi fissati dalla nuova Strategia europea sulla biodiversità 2020-2030, approvata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu-BirdLife Italia - Ciononostante, l'Europa ha promosso il nostro Recovery, mettendo in secondo piano le stesse condizioni da essa poste con il Regolamento attuativo secondo cui i piani nazionali, tra le altre cose, devono concretamente concorrere a dare una risposta alla crisi della biodiversità, opportunamente definitiva "drammatica".
“La stessa Commissione, solo pochi giorni fa – prosegue il direttore Selvaggi - ha attivato una Procedura d’infrazione contro l'Italia proprio in tema di biodiversità e specialmente di mancanza di tutela della rete Natura 2000. Il Piano sarebbe stato un strumento eccezionale per dare risposte a questi ed altri problemi e per avviare un programma strategico per la conservazione e la promozione della biodiversità in Italia. Si manifesta, in sostanza, una doppia anima europea, tra chi prende sul serio i problemi della natura, uno dei pilastri del diritto comunitario, e chi fa dell'approccio economicistico, oggi prevalente, l'unico vero driver".
"Analizzeremo il dettaglio del giudizio europeo e dei progetti italiani e continueremo senza sosta la nostra azione – conclude Selvaggi - sia per rilanciare l'indispensabile programmazione per la biodiversità, sia per evitare che i progetti del Piano nazionale arrechino danni a siti, specie e habitat, già fortemente provati. Sarebbe davvero grave".