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Nature Restoration Law: Lipu e 150 organizzazioni europee scrivono alla Commissione europea

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La Strategia europea sulla biodiversità 2030 è il documento più bello e ambizioso che l'Europa abbia mai prodotto.

Tra i suoi obiettivi, oltre alla trasformazione del 30% del territorio di ogni Stato membro in area protetta e del 10% in riserva a protezione rigorosa, c'è una vasta opera di ripristino degli habitat naturali.

Per quest'ultima, l'Unione europea sta ultimando una legge ad hoc, chiamata Nature Restoration Law (NRL), che dovrà chiarire termini e modalità dell'azione di ripristino.

Ebbene, le scelte che si stanno facendo per la redazione della legge, basate su carenti o cattive informazioni che giungono dagli Stati membri, non sono quelle giuste.

Per tale ragione la Lipu, assieme a 150 organizzazioni europee, ha scritto oggi al vice Presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, e al Commissario all'Ambiente Virginijus Sinkevičius, chiedendo una decisa correzione di rotta.

La legge deve essere adeguata ed efficace e deve avere obiettivi chiari e misurabili, anche per impedire agli Stati membri "freddini" (diciamo così) di trovare scappatoie che permettano di non applicare pienamente la Strategia.

Nella lettera chiediamo il ripristino di almeno il 15% della superficie terrestre e marittima e dei fiumi dell'Unione. Cioè, chiediamo il ripristino di 650.00 km2 di territorio terrestre, un milione di Km2 di territorio marino e 178.000 km di fiumi.

L'impegno è gravoso, lo sappiamo, ma il declino della biodiversità è una questione molto seria e se è vero che per l'Unione europea la natura è importante, anzi, di più, è cruciale - per l'identità, la cultura, l'economia, il futuro comuni - allora l'Europa abbandoni le incertezze, imbocchi la via della natura e la percorra con decisione.

Un'Europa che protegge la sua natura è un'Europa più forte, più grande.

 

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Capo Caccia, Sardegna - Foto A.Mazza © Capo Caccia, Sardegna - Foto A.Mazza