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Cacciatori contro i controlli, per Lipu "il segno di una cultura intollerabile"

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Cacciatori in piazza a Brescia, Lipu: un’assurdita’ criticare i controlli venatori dei carabinieri forestali. Il bresciano e’ uno dei maggiori “black spot” del bracconaggio in Italia, le operazioni sono ampiamente giustificate.

"Le critiche espresse a Brescia dai cacciatori contro i Carabinieri forestali sono il segno di una cultura intollerabile". Così la Lipu-BirdLife Italia commenta quanto affermato dal migliaio di cacciatori nella manifestazione organizzata ieri nella città lombarda. Secondo i cacciatori, i controlli avverrebbero con “mezzi non ammessi dalla legge” e “militarizzando il territorio”.

Come largamente noto, il bresciano è uno dei sette “black spot”, ossia luoghi critici, per il bracconaggio e le illegalità venatorie a livello nazionale – commenta Aldo Verner, presidente della Lipu-BirdLife Italia Tale situazione, gravissima da molti anni, richiede azioni forti, adeguate al contrasto di un fenomeno diffuso e violento, come testimonia l’azione di pochi giorni durante la quale i Carabinieri forestali hanno trovato 100 passeriformi chiusi nei freezer dei ristoranti, pronti per essere cucinati.

“Esprimiamo piena solidarietà ai Carabinieri forestali e in particolare al Soarda - continua il presidente della Lipu – che con la sua azione assicura controlli indispensabili e pone un freno alle illegalità. A ciò aggiungiamo l'auspicio che nelle prossime settimane qualcosa di importante accada sul fronte dell'antibracconaggio e del Piano d'azione nazionale, che a quattro anni dall'approvazione attende ancora di essere pienamente attuato".

 

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