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Caccia, associazioni: “Il Piano faunistico venatorio della Lombardia va reso sostenibile”

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La proposta, che è ora in procedura di Vas, non tiene adeguatamente conto degli impatti che la caccia ha sulla biodiversità e la salute pubblica. Le Associazioni: "La Regione Lombardia tenga conto delle prescrizioni dello Studio di incidenza e le rafforzi ulteriormente"

 

La proposta di Piano faunistico venatorio (Pfv) della Lombardia deve essere modificata sulla base delle prescrizioni dello Studio di incidenza redatto da Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), che dovranno però essere rese ancora più stringenti e applicate attraverso l’adeguamento della pianificazione territoriale. Questo è quanto chiedono Cabs, ENPA, Gaia, GOL, LAC, LAV LEAL, Legambiente Lombardia, LEIDAA, Lipu Lombardia, Pro Natura Lombardia, WWF Lombardia.

La proposta del PFV della Lombardia, per il quale è in corso la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), è infatti, a parere delle Associazioni ambientaliste lombarde, molto carente e rischia di arrecare pesanti danni alla fauna tutelata dalle Direttive europee Uccelli e Habitat. Ma non solo, il Piano mette a rischio la stessa salute pubblica, poiché sottovaluta l’impatto del piombo contenuto nelle munizioni, ignorando i numerosi studi scientifici che dimostrano la pericolosità delle munizioni al piombo per le persone, l’ambiente e la biodiversità.

La proposta di Pfv va quindi modificata perché sia più sostenibile per habitat e specie, come emerge chiaramente dallo Studio di incidenza redatto da Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Le associazioni ritengono infatti che lo Studio di incidenza abbia condotto, sulla base di indagini scientifiche approfondite e studi bibliografici aggiornati, un’analisi appropriata degli impatti che il Pfv causerebbe. Anche le prescrizioni che lo Studio propone vanno nella direzione giusta, ma in alcuni casi non colgono l’urgenza del mettere in atto soluzioni serie a problematiche quali l’inquinamento da piombo e il declino degli uccelli migratori e dei galliformi.

Che si sia sulla strada giusta lo confermano le scomposte affermazioni e minacce alla Regione Lombardia delle associazioni venatorie che volevano una definizione della pianificazione assecondata ai soli interessi venatori senza una minima visione dal valore ambientale ed ecosistemico costituzionalmente riconosciuto che un piano regionale deve assicurare.

"L'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell’ambiente sullo Stato della natura nell'Ue mostra un quadro drammatico sul declino delle specie e habitat in Europa e nel nostro Paese – dichiarano Cabs, ENPA, Gaia, GOL, LAC, LAV LEAL, Legambiente Lombardia, LEIDAA, Lipu Lombardia, Pro Natura Lombardia, WWF Lombardia - Per questo dobbiamo intraprendere da subito azioni urgenti e concrete di protezione e ripristino ambientale. Ciò non può essere ignorato dal Pfv della Lombardia, che deve avere come obiettivo prioritario la tutela della natura”.

È necessario inoltre ricordare che la Commissione europea ha aperto la procedura di pre-infrazione (Eu Pilot) contro l’Italia a causa delle Valutazioni di incidenza (VIncA) realizzate in modo difforme rispetto a quanto richiesto dall’art. 6 della Direttiva Habitat. È perciò indispensabile che la Valutazione di incidenza al Pfv in coerenza con le Linee guida nazionali per la VIncA recepite a livello regionale con la Dgr n. 5523 del 16/11/2021, faccia proprie le prescrizioni dello Studio di incidenza e dei pareri degli Enti gestori di cui si deve tenere conto, disponendone l’applicazione attraverso tempi certi per la revisione della pianificazione territoriale.

Le Associazioni animaliste e ambientaliste lombarde chiedono che il Piano faunistico venatorio venga modificato perché faccia fronte concretamente alle gravi e urgenti minacce alla conservazione della natura. Solo così la Regione Lombardia dimostrerà, dopo quasi 30 anni di assenza di pianificazione faunistico venatoria, di voler realmente operare nel pieno rispetto delle direttive Uccelli e Habitat.
 

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Foto Pixabay © Foto Pixabay