La caccia selvaggia è una minaccia
Molte specie di uccelli sono a rischio e sempre più habitat subiscono gli effetti di una crisi ambientale senza precedenti. Allargare ulteriormente le possibilità di caccia è anacronistico e gravemente dannoso.
Una legge ingiusta e dannosa
La proposta di legge dell'onorevole Bruzzone è l’ennesimo tentativo di modifica della normativa sulla caccia, la legge 157 del 1992. Presentata a febbraio 2024, la proposta di legge intende allargare le già ampie maglie dell’attività venatoria italiana attraverso varie concessioni ai cacciatori: la cancellazione dei giorni settimanali di silenzio venatorio (martedì e venerdì) con conseguente caccia "7 giorni su 7"; l'allungamento della stagione venatoria anche ai delicatissimi periodi di migrazione pre-riproduttiva; l'eliminazione delle tutela per gli uccelli utilizzati come “richiami vivi”; l'impossibilità per le associazioni di ricorrere ai Tar in caso di calendari venatori illegittimi e altro ancora.
Nei mesi scorsi la Lipu e le associazioni ambientaliste, con il sostegno di molti parlamentari, sono riusciti a rallentare l'iter della proposta di legge. Questo ha comportato la contromossa dei cacciatori: spostare la quasi totalità delle proposte della legge Bruzzone nel Decreto legge Agricoltura, con un vero e proprio blitz legislativo finalizzato ad approvare rapidamente quelle norme. E invece, anche questa volta li abbiamo fermati, consegnando al presidente del Senato La Russa e al presidente della Commissione Agricoltura del Senato le prime 65mila firme raccolte online con la nostra campagna. Anche grazie al nostro intervento le proposte filo venatorie sono state bocciate o ritirate.
Abbiamo bisogno di te
Gli uccelli e la natura non sono ancora fuori pericolo. I cacciatori e la politica filo venatoria faranno di tutto per riprovarci, aggravando così la già difficile situazione della biodiversità del nostro paese. La Lipu non starà a guardare. Vigileremo ogni giorno e agiremo per contrastare queste iniziative, attraverso pressione parlamentare, azioni mediatiche, denunce all'Unione europea e attività scientifica atta a dimostrare che per la natura occorrono più (e non meno) tutele. Per questo il tuo aiuto è fondamentale. Con te al nostro fianco possiamo riuscirci e anzi rilanciare, chiedendo altre misure per la tutela della natura e degli animali come la riduzione del periodo di caccia, lo stop alla caccia sulle specie in sofferenza (come la tortora selvatica, la pavoncella, la pernice bianca, l'allodola eccetera), la messa al bando dei richiami vivi, il divieto dell'utilizzo delle munizioni al piombo, l'inasprimento delle pene per i bracconieri. La Natura ha bisogno della Lipu. La Lipu ha bisogno di te.
Fai la differenza per la natura e gli animali: scegli di farci giungere la tua donazione. Aiutaci a combattere la caccia selvaggia e il bracconaggio.
DONA ORAI danni alla biodiversità
Nel nostro Paese la caccia selvaggia e il bracconaggio sono due fenomeni ancora largamente praticati. Sebbene negli anni il numero dei cacciatori si sia ridotto, ancora oggi i danni sono impressionanti. Da alcuni studi, risulta che:
- Il 43% delle 348 specie di uccelli presenti nel nostro Paese oggi viene abbattuto ai fini di caccia e bracconaggio.
- 139 sono le persone decedute o rimaste ferite a seguito degli incidenti di caccia nel corso della stagione 2022-2023. (dall’ultimo dossier di Vittime della caccia)
- 48 è il numero di specie presenti nei calendari venatori italiani. 21 sono specie di uccelli in stato di conservazione negativo o che versano in condizioni particolarmente gravi.
- oltre 5 milioni sono gli uccelli uccisi illegalmente ogni anno in Italia, secondo una stima di BirdLife International. Una stima per difetto.
Per non contare i danni che l’utilizzo delle munizioni al piombo, una sostanza altamente tossica, ha sulla nostra salute, sull’ambiente e sugli animali stessi. L’Italia, tra le altre cose, è sotto procedura di infrazione proprio per il mancato divieto di munizioni al piombo nelle zone umide. Un fatto gravissimo.
L'impegno della Lipu
La Lipu nasce nel 1965 con il nome di Lega Nazionale Contro la Distruzione degli Uccelli (LENACDU), con lo scopo di combattere l'uccellagione, promuovere la natura ed educare i giovani all’ambiente. Negli anni Sessanta la caccia è molto diffusa in Italia e praticamente non regolamentata: ogni anno vengono abbattutti oltre 150 milioni di uccelli per mano dei cacciatori, che in quegli anni sono due milioni. Numeri impressionanti. La Lipu inizia così la sua lotta con azioni politiche, campagne di sensibilizzazione, articoli sui giornali, lettere al Parlamento, convegni e documentari. Negli anni Ottanta realizziamo il primo campo per lo studio dei migratori e il contrasto del bracconaggio, sullo stretto di Messina: come associazione ci attiviamo con una grande azione dimostrativa. Gli anni Novanta sono quelli in cui contribuiamo alle grandi conquiste normative, con l’approvazione della legge sulle aree protette (394/1991) e sulla tutela della fauna selvatica (157/1992). Negli anni Duemila seguono una serie di azioni che ci portano ad ottenere molte vittorie: dal riconoscimento dei siti Natura 2000 all’eliminazione della caccia in deroga ai piccoli uccelli migratori, fino al divieto di cattura degli uccelli selvatici utilizzati come richiami vivi. Ancora oggi il nostro impegno nel contrastare la caccia selvaggia continua incessantemente.
Foto di Roberto Marchitelli.