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Voltolino © Massimo Salvadori

Voltolino

Porzana porzana

Ordine
Gruiformes
Famiglia
Rallidae
Nome scientifico
Porzana porzana
Strategia migratoria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Parzialmente migratrice a lungo raggio
Apertura alare
37-42 cm
Lunghezza
22-24 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

CR - In Pericolo Critico
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Descrizione

Rallide simile per aspetto e comportamento al Porciglione, ma più piccolo e compatto e soprattutto con un becco molto più breve e dritto. Rispetto ad altri piccoli Rallidi quali Schiribilla e Schiribilla grigiata risulta decisamente più robusto e arrotondato. Il piumaggio è scuro (bruno-olivastro superiormente, grigio e crema nelle parti inferiori) tipicamente macchiettato di bianco. La lunghezza è compresa tra 22 e 24 cm, l’apertura alare tra 37 e 42 cm e il peso tra 63 e 123 grammi. È una specie dal carattere schivo, non facilmente osservabile allo scoperto. È poco propenso al volo e, se costretto, si sposta per brevi tratti.

Tipicamente legato alle pianure continentali, il Voltolino frequenta ambienti parzialmente allagati dove acque molto basse si alternano ad aree emerse coperte da una fitta vegetazione erbacea con giunchi e carici, talvolta in associazione con alberi ad alto fusto. Molto selettivo per la scelta dell’habitat riproduttivo, evita le acque profonde così come i terreni asciutti. Generalmente i siti di nidificazione sono ubicati in corrispondenza di paludi permanenti o temporanee, prati umidi o lungo le rive di laghi e fiumi a corso lento. Durante le migrazioni e lo svernamento frequenta una maggiore varietà di ambienti.

Onnivoro, si nutre sia di invertebrati che di vegetali (semi, alghe).

Specie euroasiatica, il Voltolino nidifica in un’area che si estende dalla Penisola Iberica fino alla Siberia centrale. In Europa presenta una distribuzione a mosaico assai frammentata che interessa la quasi totalità del continente, dalle coste baltiche della Scandinavia a quelle del Mediterraneo settentrionale. Le aree di svernamento sono ubicate in Europa sud-occidentale e nell’Africa transahariana. 

In Italia è migratore regolare, nidificante localizzato e svernante irregolare. L’areale riproduttivo comprende poche zone umide della Pianura Padana interna e dell’Alto Adriatico, mentre risulta da confermare o accertare la sua nidificazione in Toscana, Sardegna, Lazio e Umbria. Più diffuso tra il livello del mare e 200 m. In inverno la sua presenza è scarsa e irregolare.

Lo Status

Il Voltolino ha in Europa uno stato di conservazione favorevole, anche se ad oggi sono disponibili pochi dati certi relativi alla specie.

La popolazione nidificante italiana è stimata in 10-30 coppie e il trend appare in declino sin dagli inizi del XX secolo e soprattutto dagli anni ’50, verosimilmente per la scomparsa degli ambienti idonei a seguito di bonifiche. In Piemonte il Voltolino era molto comune in tempi storici e nell’area risicola addirittura più frequente della Gallinella d’acqua. Il calo delle popolazioni, sia storico che recente, l’esiguità e l’elevata frammentazione della popolazione e la vulnerabilità cui sono spesso soggetti gli ambienti frequentati dalla specie definiscono un quadro complessivo molto critico in Italia. Inoltre, essendo quella italiana una popolazione alquanto isolata rispetto alle principali popolazioni centro europee, rende meno probabile l’arrivo di soggetti colonizzatori. Infine, anche le condizioni incontrate durante migrazione e svernamento, che avvengono in larga parte al di fuori dei confini nazionali, possono influenzare sopravvivenza degli individui e stato delle popolazioni.

Non sono disponibili dati sui parametri riproduttivi della specie nel nostro Paese.

Le Minacce

Indubbiamente il degrado o la perdita delle aree palustri con vegetazione erbacea ed acqua bassa, spesso instabili nel tempo e soggette ad alterazione antropica o ad evoluzione spontanea verso altri ambienti, costituisce un fattore chiave nel determinare lo stato critico in cui versa attualmente la specie, probabilmente sia a scala locale che nazionale.

A livello generale appare vulnerabile ai cambiamenti di livello idrico, sia dovuti a cause antropiche (modificazioni del regime idrico di aree umide, opere di bonifica), che ai cambiamenti climatici. 

Le popolazioni della specie sono diminuite in Europa soprattutto a causa della distruzione delle zone umide e la specie è attualmente minacciata dalla distruzione di tali ambienti anche in Africa.
 

La Tutela

Si tratta in assoluto di una delle specie meno conosciute a livello nazionale. Per la conservazione è fondamentale sviluppare un sistema di monitoraggio, almeno sommario, e studiare le esigenze ecologiche delle coppie nidificanti nelle principali aree dove la specie è ancora presente durante il periodo riproduttivo.

Si segnala la necessità di un consolidamento delle popolazioni rimaste o della ricostituzione di quelle scomparse di recente attraverso attenta gestione dell’ambiente e in particolare tramite conservazione e, ove necessario, ripristino, dei cariceti. Sarebbe altresì auspicabile prevedere il riallagamento di zone bonificate, attraverso la messa a riposo di terreni agricoli.

A causa della mancanza di informazioni su parametri riproduttivi e demografici non è possibile calcolare il valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie.

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Voltolino © Massimo Salvadori