Voltapietre
Arenaria interpres
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
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Descrizione
Il Voltapietre è un limicolo di dimensioni medio-piccole, con una struttura che lo caratterizza rispetto ad altre specie simili in quanto ha una corporatura decisamente tozza e poco proporzionata avendo zampe piuttosto corte. Il piumaggio in periodo riproduttivo è altrettanto diagnostico, con colori vivaci e molto contrastati. Superiormente è bruno-nerastro, con ampie parti bruno-rossicce, mentre la testa è bianca con una fascia nera che parte dagli occhi e si allarga fino a ricoprire tutto il petto tranne una macchia bianca ai lati. Le parti inferiori sono bianche. Al di fuori del periodo riproduttivo, il piumaggio diviene meno vivace e uniformemente più scuro. Presenta una lunghezza di 22-24 cm, un’apertura alare di 50-57 cm e un peso medio di 74-195 grammi.
Il Voltapietre nidifica prevalentemente lungo le coste della tundra artica e, meno diffusamente, in zone boreali o temperate, soprattutto in ambienti rocciosi o ciottolosi. Anche al di fuori della stagione riproduttiva è presente quasi esclusivamente in ambienti costieri, preferendo litorali rocciosi e sassosi ma frequentando anche zone sabbiose o fangose, aree ricoperte da alghe, strutture artificiali come dighe, frangiflutti e moli foranei. Le zone umide interne possono essere frequentate per brevi periodi durante la migrazione.
Si ciba principalmente di invertebrati, soprattutto Molluschi, Crostacei e Insetti; non raramente si nutre anche di rifiuti e carcasse.
Il Voltapietre nidifica alle estreme latitudini circumpolari. È un migratore a lungo raggio; durante le migrazioni
effettua degli spostamenti a tappe con voli di 1.500-4.000 km tra aree di sosta successive. Le aree di svernamento sono localizzate in America centrale e meridionale, in Europa occidentale tra il Mare del Nord e la Penisola Iberica, lungo le coste del Mar Mediterraneo, in Africa, nel Golfo Persico, lungo le coste dell’Oceano Indiano, in Asia sud-orientale, Australia, Nuova Zelanda, Isole del Pacifico.
Il Voltapietre in Italia è migratore regolare e svernante regolare ma poco frequente. I movimenti migratori interessano il nostro Paese soprattutto in aprile-maggio e in luglio-settembre. Durante la migrazione risulta più regolare nelle aree costiere della Penisola e delle isole maggiori, ma viene rilevato anche in alcuni siti della Pianura Padana interna, quali le risaie di Piemonte e Lombardia o i laghi interni (ad es. lago Maggiore e Garda) ed eccezionalmente in ambiente alpino (massimo di 2.700 m nelle Alpi piemontesi). I movimenti migratori interessano il nostro Paese soprattutto in aprile-maggio e in luglio-settembre. Nel passato, l’Italia non è mai stata considerata area di svernamento per la specie, mentre negli ultimi decenni è diventato svernante regolare in siti costieri, nonostante risulti poco frequente (poche centinaia di individui). I principali siti di svernamento sono localizzati nell’Alto Adriatico (soprattutto nel Delta del Po), in Sardegna, Sicilia, Puglia e Toscana.
Lo Status
La specie ha uno stato di conservazione favorevole in Europa.
La massima parte delle ricatture italiane si riferisce a soggetti inanellati nell’area scandinava e baltica, con la Finlandia quale Paese relativamente più rappresentato, seguito da Svezia, Danimarca, Polonia e Lituania.
In inverno, durante il censimento IWC (International Waterbird Count) nel periodo 2000-2010 sono stati censiti tra 10 e 400 individui, ma si stima una popolazione svernante che può superare i 500 individui.
Le Minacce
La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dal disturbo e dal bracconaggio nelle aree di sosta e di svernamento.
La Tutela
Le zone umide italiane sembrano rivestire una certa importanza quali aree di sosta per i voltapietre svernanti in Africa meridionale, soprattutto durante la migrazione primaverile. La corretta gestione delle zone umide costiere e il mantenimento del divieto di caccia nel mese di settembre é la misura più adeguata per la conservazione della specie in Italia.
I siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, vanno preservati da eccessivo disturbo antropico.
La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi sufficiente, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti (IWC) sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA.