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Tottavilla © Saverio Gatto

Tottavilla

Lullula arborea

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Alaudidae
Nome scientifico
Lullula arborea
Habitat
Ambienti misti mediterranei
- altri habitat
Praterie
Coltivi
Arbusteti
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
27-30 cm
Lunghezza
15 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

La Tottavilla è un Alaudide dalla forma compatta, con ali arrotondate e coda corta; il piumaggio è superiormente bruno, con frequenti striature, inferiormente chiaro, con strie scure. Caratteristici sono i sopraccigli bianchi, che si uniscono sulla nuca. Il becco è robusto ma meno pronunciato rispetto a quello delle altre specie di Alaudidi e la coda è molto corta, caratteristica quest’ultima che permette di distinguerla in volo da specie simili. Particolarmente caratteristico è anche il volo canoro sfarfallante e “a spirale” che la Tottavilla compie in periodo riproduttivo partendo dal ramo di un albero, su cui solitamente si posa, a differenza delle altre specie di Alaudidi, più terricole- Per questo è stata chiamata arborea. Presenta una lunghezza media di 15 cm, un’apertura alare compresa tra 27 e 30 cm e un peso tra 23 e 35 grammi.

Vive in ambienti aperti e semi aperti, quali aree coltivate in modo estensivo, con vegetazione rada e alberi o cespugli nelle vicinanze, utilizzati come posatoi. Nidifica anche in pascoli e praterie ai margini dei boschi e, localmente, risulta frequente nei vigneti a quote collinari. 

Dieta costituita principalmente da invertebrati, soprattutto insetti, durante la stagione riproduttiva, e da vegetali, soprattutto semi, negli altri periodi dell’anno.

La sua distribuzione è prevalentemente europea, in quanto la quasi totalità della popolazione globale della specie nidifica nel nostro continente. Per riprodursi preferisce condizioni climatiche temperate e mediterranee piuttosto che quelle boreali o aride, cosicché la distribuzione in Europa è fortemente condizionata dal clima e risulta quindi la sua presenza risulta discontinua lungo la costa atlantica, le pianure centro-europee, le montagne dell'Europa centrale e le regioni aride della Penisola Iberica. 

La Tottavilla è tra gli Alaudidi la specie più sedentaria. Spostamenti anche consistenti caratterizzano solo le popolazioni che abitano le porzioni più settentrionali dell’areale europeo, mentre tra le popolazioni centro-meridionali prevalgono situazioni di migrazione parziale o di totale sedentarietà. In inverno si riunisce in gruppi di alcune decine di individui e frequenta prati, marcite ed ambienti coltivati con presenza di stoppie, a basse quote; durante gli inverni particolarmente rigidi può frequentare anche aree costiere.

In Italia nidifica primariamente lungo la dorsale appenninica dove giunge sino in Calabria, mentre presenta un areale fortemente discontinuo e ridotto a nord della Pianura Padana. È presente altresì nelle isole maggiori, nell’Isola d’Elba ed in alcune isole minori. Nidifica preferibilmente tra 200 e 1.000 m, ma può raggiungere i 1.500-1.600 m e sono note nidificazioni anche intorno ai 2.000 m.

Lo Status

La Tottavilla ha in Italia uno stato di conservazione inadeguato, a causa di una contrazione di areale e del degrado e riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole. La popolazione italiana, molto significativa a livello europeo, conta 20.000-40.000 coppie e il trend appare in aumento negli ultimi decenni, a seguito di un periodo di netto decremento.

Specie scarsamente studiata per quanto concerne i parametri riproduttivi; l’unico dato disponibile è quello relativo di 2,5 giovani per coppia nelle Prealpi bresciane.

Le Minacce

La riduzione delle superfici a pascolo e dei coltivi marginali potrebbero provocare una diminuzione della specie, anche in quelle aree in cui la popolazione di Tottavilla risulta apparentemente stabile, come nel caso dell’Emilia-Romagna. La presenza di spostamenti intra-stagionali (tra prima e seconda covata) anche importanti, con utilizzo di ambienti differenti durante la stagione riproduttiva (prima coltivi, poi pascoli), rende la specie ancora più sensibile agli effetti negativi della perdita di eterogeneità ambientale. Per queste ragioni, l’abbandono delle aree agricole tradizionali di tipo estensivo, con un mosaico ambientale idoneo alla specie, così come la conversione delle stesse in aree ad agricoltura intensiva, hanno sicuramente avuto un effetto deleterio sulla Tottavilla.

La Tutela

Pochissimi i dati su parametri riproduttivi e demografici; pertanto, è importante promuovere lo studio dell’ecologia e della biologia riproduttiva della specie. Mantenere ambienti agricoli eterogenei e non intensivi, attraverso gli strumenti offerti dalle politiche di sviluppo rurale, rappresenta la principale strategia per la conservazione della Tottavilla. Per le popolazioni insediate in vigneti, è importante preservare una copertura di erba al suolo su almeno metà del vigneto, mantenendo fasce con erba bassa o suolo scoperto alternate a quelle con erba più alta. È importante altresì preservare gli ambienti agricoli utilizzati durante lo svernamento, tramite il mantenimento dei prati stabili e delle stoppie nei coltivi, nonché la gestione invernale, tramite il tradizionale adacquamento, delle marcite nella Pianura Padano-Veneta.

Densità ottimali intorno alle 10 coppie per kmq possono essere raggiunte a scala di comprensorio, mentre la densità a scala locale in aree idonee estese indicativamente qualche decina di ha può raggiungere e superare le 3 coppie per 10 ha. Questi valori di densità possono essere presi come valori di riferimento favorevoli (FRV) per la conservazione di “buone” popolazioni della specie a livello di singola area protetta o di settori regionali.

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Tottavilla © Saverio Gatto