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Tortora dal collare © Luigi Sebastiani

Tortora dal collare

Streptopelia decaocto

Ordine
Columbiformes
Famiglia
Columbidae
Nome scientifico
Streptopelia decaocto
Habitat
Ambienti urbani
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
47-55 cm
Lunghezza
31-33 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Columbide di medie dimensioni, strutturalmente ben differenziato dalle altre specie di tortore europee per la corporatura più esile ed allungata e per il piumaggio inconfondibile, nel complesso sabbia pallido con sfumature grigie e bruno-fulvicce; il capo è grigio-rosato chiaro. Il volo è agile, con caratteristica battuta “a colpi”. Risultano diagnostiche le vocalizzazioni, con il canto costituito da un “cùo … rrrrruòooo” a due sillabe. La lunghezza è compresa tra 31 e 33 cm, l’apertura alare tra 47 e 55 cm e il peso tra 125 e 260 grammi.

Nidifica a stretto contatto con l’uomo in piccoli e grandi centri urbani all’interno di parchi, giardini, orti e viali alberati (la massima densità viene raggiunta in zone periferiche ricche di cibo), in ambienti rurali con cascinali e ville patrizie e alberi ornamentali. Costruisce un semplice nido di rametti, generalmente su alberi e arbusti, ma anche su manufatti. Solitaria durante la nidificazione ma decisamente gregaria al di fuori del periodo riproduttivo, con raggruppamenti anche di molte centinaia di individui dove sono presenti elevate disponibilità di cibo, soprattutto durante la stagione invernale.

Si nutre quasi esclusivamente di vegetali, soprattutto semi, ma anche di frutti; solo occasionalmente si ciba di Invertebrati. I nidiacei sono inizialmente nutriti con il “latte” secreto dall’ingluvie, una parte dell'apparato digerente presente negli Uccelli, che ha la funzione di deposito temporaneo di cibo.

L’areale originario della specie è asiatico e interessava la Cina, l’India e i paesi arabi medio-orientali. A partire dagli anni ’30 del secolo scorso ha iniziato a colonizzare l’Europa, con un processo del tutto naturale. Oggi la Tortora dal collare manca solo dalla parte settentrionale della Fennoscandia e della Russia, a causa delle rigide condizioni climatiche che non la favoriscono, essendo per lo più sedentaria. La massima parte delle popolazioni presenti attualmente in Europa risultano infatti essenzialmente residenti. Una frazione ancora poco nota compie spostamenti importanti, che comportano l’attraversamento del Mediterraneo, così come testimoniato anche dalle catture progressivamente più frequenti di tortore dal collare registrato in Italia nel corso del transito primaverile (ad es. nell’Isola di Ventotene).

In Italia è sedentaria e nidificante sulla Penisola, in Sicilia, Sardegna e in varie isole minori, con primo caso accertato di nidificazione a Latisana, in Friuli Venezia-Giulia, nel 1947. Nel corso degli anni ’50 ha colonizzato gran parte dell’Italia settentrionale e successivamente le regioni centrali (ad es. nel Lazio a inizio anni '80), meridionali, le grandi isole (Sardegna nel 1975/1977; Sicilia nel 1989) e le isole minori L’espansione è ancora in atto in vari settori del Paese, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. Più diffusa fino a 200-300 m, con penetrazione nelle valli più ampie fino a 500-600 m e massimo di 1.740 m sulle Alpi.

Lo Status

La Tortora dal collare ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, così come a livello europeo. 

La popolazione nidificante italiana è stimata in 400.000-600.000 coppie, con incremento di popolazione e di areale. Nelle aree a colonizzazione recente le densità massime vengono raggiunte dopo alcuni anni, e più tardi le popolazioni tendono a stabilizzarsi su valori inferiori ai massimi soprattutto nelle grosse città, e vanno successivamente soggette a periodiche fluttuazioni.

Specie relativamente ben studiata in diverse regioni italiane, sia a livello ecologico che di biologia riproduttiva. Per quanto concerne i parametri riproduttivi sono stati rilevati tassi d'involo tra 76 e 93% nelle regioni centro-settentrionali, 1,7 pulcini per coppia in Emilia-Romagna, tasso di schiusa medio dell'83,2% e 1,3 giovani involati per coppia in Lombardia.

Le Minacce

Tra le principali minacce per la Tortora dal collare si segnalano la predazione su uova e pulli da parte di predatori naturali, cani e gatti; il controllo della popolazione per motivi igienico-sanitari; parassitosi polmonari; uccisioni illegali.

La Tutela

Data la sua diffusione ed abbondanza, non si ritiene siano necessari interventi per la sua conservazione. D’altro canto, dato lo scarso successo riproduttivo e la bassa vita media, si segnala come possa risultare opportuno avviare un programma per il monitoraggio della specie, al fine di raccogliere informazioni sufficienti a percepire eventuali cali di produttività.

Il valore di riferimento favorevole (FRV) risulta di difficile valutazione trattandosi di specie in forte espansione, che può presentare densità assai elevate a livello locale. Sulla base dei dati disponibili si può proporre come FRV a livello indicativo, in ambienti idonei, 20 coppie per 10 ha a scala locale e 50 coppie per kmq a scala di comprensorio.

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Tortora dal collare © Luigi Sebastiani