Tordo sassello
Turdus iliacus
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Ascolta il canto
Lars Edenius - xeno-canto.org - Creative Commons
Descrizione
Tordo di dimensioni medio-piccole, leggermente inferiori a quelle del Tordo bottaccio, dal quale si differenzia per la corporatura più compatta, dovuta al capo un po’ più grosso e soprattutto alla coda in proporzione più corta, che in volo gli conferisce una silhouette simile a quella dello Storno, anche per le ali leggermente più lunghe e appuntite del congenere. Le parti superiori sono di colore bruno opaco piuttosto scuro e sul capo presenta un marcato sopracciglio bianco-fulvo, che ne facilita l’identificazione, così come i fianchi, caratterizzati da un’intensa colorazione rosso mattone, non sempre percepibile quando è posato. Presenta una lunghezza media di 21 cm, un’apertura alare compresa tra 33 e 34,5 cm e un peso tra 46 e 80 grammi.
Durante la nidificazione predilige: taiga boreale, zone sub-artiche e alpine di bosco misto con betulle, pini e ginepri. Il nido viene costruito con muschi ed erbe di preferenza su alberi e cespugli e solo di rado al suolo. La migrazione è prevalentemente notturna e durante i voli migratori emette un verso diagnostico, costituito da un acuto “tsssiii”, dalla tonalità un po' calante; sempre durante la migrazione si sofferma a emettere il suo canto da posizioni elevate (di solito la cima di un albero), spesso insieme ad altri individui, formando dei veri e propri cori. In inverno utilizza soprattutto boschi misti di conifere e latifoglie, querceti, faggete, castagneti radi, boschi cedui ai margini di coltivi e prati, frutteti, agrumeti, oliveti, vigneti, campagne con filari alberati, boschetti con siepi e arbusti bacciferi, pioppeti, macchia mediterranea, ginepreti e pinete costiere.
L’alimentazione è molto varia, ma basata soprattutto su Invertebrati, in particolare Insetti, lombrichi, chiocciole e Miriapodi, integrata tra fine estate e inverno da bacche e frutta.
La distribuzione riproduttiva del Tordo sassello comprende territori del Paleartico occidentale che si estendono dall’Islanda alla Siberia orientale, nella taiga boreale ed in alcune zone sub-artiche e alpine. Procedendo verso sud la presenza della specie diviene più frammentata, con un limite meridionale che passa per la Svezia meridionale, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia ed Ucraina. Migratore parziale, sverna nell’Europa occidentale, dalla Scozia alle coste norvegesi, alle aree sud-orientali del Baltico, al bacino del Mediterraneo, Mar Nero e Mar Caspio.
In Italia è migratore e svernante regolare e nidificante irregolare nelle zone alpine di Trentino-Alto Adige e Lombardia, verosimilmente con individui non in grado di migrare in quanto sfuggiti alla cattività; l’ultima riproduzione è stata accertata in Lombardia nel 1997. In inverno è più diffuso sotto gli 800-1.000 m ma raggiunge i 1.600-1.800 m nelle Alpi occidentali; localmente può associarsi a gruppi di cesene e storni, con i quali condivide gli ambienti di alimentazione.
Lo Status
Il Tordo sassello presenta un cattivo stato di conservazione sia a livello europeo (SPEC 1) che globale.
La popolazione svernante in Italia risulta difficile da stimare in quanto composta da un numero alquanto fluttuante di migratori.
Le Minacce
La specie soffre gli inverni troppo rigidi o eccessivamente miti, nonché, in periodo riproduttivo, le estati fredde.
È specie cacciabile e oggetto di un consistente prelievo venatorio durante il transito autunnale nei Paesi del Mediterraneo.
La Tutela
La specie in Italia non è stata ad oggi studiata in modo approfondito; sono note alcune aree con forte concentrazione di stormi svernanti.
Risulta opportuno mantenere idonei gli ambienti particolarmente selezionati durante lo svernamento.
In ambito venatorio è necessaria una sempre più oculata gestione che eviti i prelievi eccessivi. Per garantire la compatibilità del prelievo venatorio dovrebbero essere promosse attività di monitoraggio delle popolazioni migratrici e svernanti e dovrebbe essere adeguatamente sviluppata la raccolta e l’analisi delle informazioni sui capi abbattuti.