Strolaga minore
Gavia stellata
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
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Descrizione
La Strolaga minore è un Gaviforme poco più grande di uno Svasso maggiore e leggermente più piccolo della Strolaga mezzana. Si distingue da quest’ultima per la forma e il portamento del capo, con collo più dritto, fronte piatta e becco che punta leggermente all’insù, particolare quest’ultimo che spesso si riesce a notare anche osservandola da una certa distanza. In abito riproduttivo presenta un’inconfondibile chiazza rosso mattone sulla gola, mentre in autunno e inverno il suo piumaggio diviene bianco sul collo mentre resta grigio sul dorso. La lunghezza è compresa tra 53 e 69 cm, l’apertura alare è di poco superiore al metro e il peso rientra tra 0,9 e 1,4 kg.
Durante il periodo riproduttivo occupa sia piccoli corpi idrici poco estesi e poco profondi, sia grandi laghi che baie marine riparate. L’areale si estende fino alla latitudine di 83°N in aree polari e fino all’altitudine di 200 m (eccezionalmente 700 m) in aree subartiche e boreali e, marginalmente, in aree temperate. Per la riproduzione preferisce laghetti con rive ricche di vegetazione erbacea, come eriofori e carici, e, generalmente, terreni privi di alberi. Può adattarsi ad acqua oligotrofiche e di torbiera e occasionalmente insediarsi presso fiumi a lento corso. Spesso è costretta dalla scarsità di risorse trofiche degli stagni ove nidifica a consistenti spostamenti presso corpi idrici maggiori e più pescosi per reperire il cibo. Dopo la stagione riproduttiva occupa, anche a livello gregario, acque marine costiere poco profonde e, secondariamente, laghi e grandi fiumi.
In grado di tuffarsi con grande abilità, si nutre principalmente di Pesci, ma anche di Molluschi e di Ccrostacei.
Specie a distribuzione circum-artica con areale riproduttivo principale posto nella tundra artica e sub-artica dell’Europa, dell’Asia e del Nord America. Alcune popolazioni nidificano anche più a sud, in Svezia, Scozia e Irlanda. Sverna principalmente nell’emisfero settentrionale, lungo le coste del Pacifico, dell’Atlantico, nei Grandi Laghi nordamericani, nel Mar Caspio, nel Mar Nero e, in minor misura, nel Mar Mediterraneo, che risulta ai margini meridionali dell’areale di svernamento.
In Italia è migratrice e svernante regolare, con presenze invernali distribuite prevalentemente nei grandi laghi prealpini, nelle lagune nord adriatiche (soprattutto in Friuli-Venezia Giulia), in Liguria e in Versilia. Nelle regioni centrali e meridionali la specie è invece più scarsa. Le segnalazioni sono sempre numericamente modeste, in genere riferite ad uno-due individui o a piccoli gruppi, e divengono più frequenti durante gli inverni più freddi. E’ spesso associata alla Strolaga mezzana, specie con cui condivide i medesimi habitat.
Lo Status
La Strolaga minore in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole.
In Italia la sua abbondanza è probabilmente influenzata da una molteplicità di fattori, incluse le condizioni climatiche nei quartieri di svernamento più settentrionali. Dopo il 2000, il totale degli individui svernanti censiti durante l’IWC – International Waterbird Census è variato tra 20 e 80, ma si tratta probabilmente di una sottostima per la difficoltà di censimento di individui che trascorrono l’inverno in mare. La popolazione svernante italiana è poco significativa se raffrontata a quella complessivamente svernante nell’Unione Europea.
Le Minacce
La persecuzione diretta operata sulla specie sembra essere la principale ragione del declino della specie durante il Novecento.
Durante la riproduzione è minacciata da oscillazioni del livello idrico, acidificazione dei corpi idrici, inquinamento da metalli pesanti, forestazione di torbiere e brughiere. E’ inoltre sensibile al disturbo antropico (turismo, lavori su sponde lacustri).
Durante l’inverno è vulnerabile a episodi di sversamento da petrolio soprattutto lungo le coste in aree dove si concentrano molti individui a pescare e appare altresì molto sensibile al disturbo causato da centrali eoliche off-shore lungo le coste. E’ spesso vittima accidentale di reti da pesca ed è potenzialmente suscettibile a episodi di influenza aviaria.
La Tutela
Trattandosi di una specie esclusivamente svernante (e migratrice) piuttosto rara, la cui abbondanza in Italia è verosimilmente influenzata soprattutto dalle condizioni climatiche nei quartieri di svernamento più settentrionali, le principali azioni a favore della sua conservazione devono essere indirizzate al mantenimento di condizioni favorevoli alla sosta e allo svernamento nelle aree di presenza più o meno regolare.