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Sterpazzolina di moltoni © Michele Mendi

Sterpazzolina di Moltoni

Sylvia subalpina

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Silviidae
Nome scientifico
Sylvia subalpina
Habitat
Arbusteti
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Coltivi
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
18-20 cm
Lunghezza
12-13 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Superiormente grigio azzurro, il maschio è caratterizzato, nella parte inferiore del corpo, da un colore rosa salmone carico (che lo distingue dalla Sterpazzolina comune), a volte più vivace al centro del petto e della gola. Caratteristico anche il mustacchio bianco ai lati del becco, meno pronunciato però rispetto alla Sterpazzolina comune. La femmina è più sbiadita e non distinguibile da quella della Sterpazzolina comune in base al piumaggio. 

Riconosciuta come specie a sé stante soltanto in tempi recenti, la Sterpazzolina di Moltoni è diffusa in buona parte dell'Italia centro-settentrionale, dal Piemonte all'Emilia-Romagna, dalle Marche alla Toscana, alla Sardegna. La sua presenza è segnalata anche in Corsica, nella Francia meridionale e nelle Isole Baleari.

Sylvia subalpina non ama gli spazi troppo aperti, né le formazioni forestali ad alto fusto: suo habitat prediletto sono invece i cespugli medio-bassi al margine di boschi termofili e mesofili di latifoglie, in particolare di roverella, e la macchia mediterranea alta, ambienti nei quali durante la primavera, di ritorno dall'Africa centro-occidentale dove trascorre l'inverno, costruisce il nido: vi vengono deposte in media 3-4 uova. Si nutre di insetti, bacche e piccoli semi.

Lo Status

La Sterpazzolina di Moltoni ha stato di conservazione favorevole, in quanto la specie non ha subito contrazione di areale (sembra anzi in espansione) e di popolazione. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana, che corrisponde a circa due terzi della popolazione globale, conta 50.000-130.000 coppie e il trend appare sconosciuto negli ultimi decenni. L'Italia ha dunque un ruolo fondamentale per la conservazione della specie.

Questa crescita dell'areale di nidificazione è particolarmente rilevante in Piemonte (+41% tra l'inizio degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta), dove vivono dalle 1.000 alle 3.000 coppie. In termini assoluti, è la Toscana la regione in cui si concentra la maggior parte della popolazione complessiva: intorno alla metà degli anni Novanta la stima era di 25-100.000 coppie, in ulteriore crescita.

Le Minacce

La principale minaccia per la Sterpazzolina di Moltoni è rappresentata dalla distruzione dell’habitat. Cementificazione, conversione a pascolo ed evoluzione a bosco delle aree cespugliate sono dunque i pericoli maggiori per la sopravvivenza della specie. A causa della scarsità di informazioni risulta difficile indicare specifiche strategie per la conservazione, ma in ogni caso è importante preservare gli ambienti frequentati dalla specie da urbanizzazione, conversione o alterazione del paesaggio. Vista la marcata divergenza genetica riscontrata tra le popolazioni insulari e quelle continentali, andranno garantite buone condizioni sia in Sardegna che nelle regioni centro settentrionali.

La Tutela

Considerata la grande responsabilità dell’Italia per la conservazione della specie, è auspicabile sviluppare studi specifici, finalizzati ad incrementare le conoscenze su distribuzione, consistenza di popolazione, demografia ed ecologia. È altresì indispensabile conservare gli habitat idonei alla riproduzione ed in particolare la macchia mediterranea. Nei contesti collinari è importante limitare sia l’agricoltura intensiva che l’abbandono a lungo termine, che possono fortemente ridurre gli ambienti idonei alla specie.

Pochi e frammentari i dati di cui disponiamo sulla Sterpazzolina di Moltoni. Nell'Appennino settentrionale e sulle coste della Toscana la densità raggiunge mediamente valori compresi tra le 5 e le 9 coppie ogni 10 ettari, superando frequentemente le 10 coppie ogni 10 ettari: è questo il Favourable Reference Value (FRV) preso in considerazione su scala locale, mentre allargando lo sguardo alle diverse zone che compongono l'areale il valore di riferimento è di 50 coppie per chilometro quadrato.

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Sterpazzolina di moltoni © Michele Mendi