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Sterpazzola della Sardegna © Pietro Fadda

Sterpazzola della Sardegna

Sylvia conspicillata

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Silviidae
Nome scientifico
Sylvia conspicillata
Habitat
Arbusteti
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Strategia migratoria
Sedentaria
Migratrice a corto raggio
Apertura alare
16-18 cm
Lunghezza
12-13 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
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Descrizione

Più piccola rispetto alla Sterpazzola, è una specie tipica dell'area mediterranea. Con i suoi 12-13 centimetri di lunghezza e un peso che difficilmente supera i 10 grammi, la Sterpazzola della Sardegna vive per lo più nascosta tra siepi e radi cespugli, dove riesce a procurarsi il suo cibo preferito: insetti, ragni e bacche.

Oltre alle dimensioni ridotte, ci sono alcune caratteristiche macroscopiche che consentono di distinguere la Sterpazzola della Sardegna, in particolare i maschi della specie, contraddistinti da petto e fianchi rosati e testa grigia: nella femmina i primi sono biancastri, la seconda tende invece al marrone-bruno. Dettagli comuni ai due sessi sono l'anello bianco attorno all'occhio, la gola bianca, i margini delle ali rossicci e la coda color antracite bordata di bianco.

La Sterpazzola della Sardegna ha quale habitat prediletto la macchia mediterranea bassa, ma non disdegna i salicornieti delle aree paludose salmastre, la vegetazione alofila delle dune costiere, i saliceti degli alvei inariditi di fiumi e torrenti e, a quote più elevate, le garighe montane e gli arbusteti nani. Per questa sua peculiarità, in Italia la specie è diffusa nelle regioni centro-meridionali e in particolar modo sulle isole maggiori, che presentano condizioni ambientali idonee alla nidificazione. Il nido viene realizzato tra marzo e giugno, vicino al terreno, in posizione molto riparata. Vengono deposte mediamente 4 uova – 5 in casi eccezionali – che vengono covate per circa due settimane. Devono trascorrere altri 12-13 giorni prima che i piccoli possano lasciare il nido e cominciare a volare.

Lo Status

La Sterpazzola della Sardegna ha stato di conservazione sconosciuto, a causa delle scarse informazioni sull’entità della popolazione, le preferenze ambientali e il degrado e la riduzione del suo habitat ottimale. A livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana conta 10.000-20.000 coppie e il trend appare sconosciuto negli ultimi decenni. Il nostro Paese parrebbe ospitare solo il 5% della popolazione europea. La Sterpazzola della Sardegna è considerata specie “sicura” nell'Unione Europea, dove vive la totalità della popolazione continentale, compresa tra le 180 mila e le 440 mila coppie. Non si hanno informazioni recenti sull'andamento demografico complessivo. La specie ha mostrato in diverse regioni italiane una contrazione più o meno sensibile di areale, mentre in altre sembrerebbe in espansione; tuttavia, i casi di apparente espansione sono dovuti spesso ad un incremento delle conoscenze sulla sua reale distribuzione. 

Il recente calo delle coppie presenti in Francia e la probabile sovrastima della popolazione spagnola spingono tuttavia a ipotizzare che l'Italia possa ricoprire un ruolo decisivo per la conservazione della specie.

Le Minacce

La recente diminuzione della popolazione francese ha permesso di identificare alcuni dei fattori che possono mettere a rischio la sopravvivenza della Sterpazzola della Sardegna, in primis la chiusura degli arbusteti: la specie sembra infatti preferire i cespuglieti radi alle formazioni troppo fitte.

Notevole incidenza hanno inoltre l'antropizzazione della fascia costiera, gli interventi attuati dall'uomo per limitare la diffusione delle zanzare – di cui Sylvia conspicillata si nutre – e la competizione con l'Occhiocotto. Potenzialmente importanti per la conservazione sono le condizioni riscontrate durante lo svernamento (che avviene in parte in Africa) e la migrazione per e da i quartieri riproduttivi.

La Tutela

Specie non ancora ben studiata: mancano, in particolare, lavori di ecologia quantitativa, mentre in diverse regioni la semplice distribuzione è ancora poco nota. Considerando la probabile importanza della popolazione italiana, è auspicabile incrementare le conoscenze su questa specie. È in ogni caso indispensabile, per favorirne la conservazione, tutelare le aree con rada vegetazione arbustiva predilette dalla Sterpazzola della Sardegna, anche mettendo in essere opportuni interventi di gestione del territorio mirati sia a proteggere l'habitat da minacce quali incendi e cementificazione, sia a rallentarne l'evoluzione verso formazioni forestali a maggiore complessità.

Alcuni studi locali hanno evidenziato, per la popolazione italiana, una complessiva situazione di stabilità, anche se con fluttuazioni e densità variabili di anno in anno, talvolta in modo sensibile. Per quel che concerne il secondo valore, in particolare, si va dalle 0,4 coppie per chilometro quadrato dei Monti Aurunci alle 7 coppie ogni 10 ettari in alcune aree della Sicilia. Quest'ultimo valore è assunto come Favourable Reference Value (FRV) per la macchia mediterranea bassa, ambiente particolarmente favorevole per la specie, cifra che scende a 5 coppie ogni 10 ettari per gli altri ambienti idonei alla nidificazione.

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Sterpazzola della Sardegna © Pietro Fadda