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Rondone Maggiore © Mario Monfrini

Rondone maggiore

Tachymarptis melba

Ordine
Caprimulgiformes
Famiglia
Apodidae
Nome scientifico
Tachymarptis melba
Habitat
Ambienti rupestri
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Coste e mare
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
51-58 cm
Lunghezza
20-23 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Se la lunghezza del Rondone maggiore raggiunge i 20-23 centimetri, l'apertura alare supera il mezzo metro, attestandosi tra i 51 e i 58 centimetri. Le parti superiori sono grigio-scure, mentre le parti inferiori presentano il ventre e la gola bianchi, non sempre facili da vedere in volo. Il Rondone maggiore possiede zampe troppo corte rispetto al corpo per poter spiccare il volo da terra, ma è un ottimo arrampicatore, in grado di scalare un muro fino all'altezza ideale per planare e volare.

Si nutre di insetti che cattura in volo grazie alla bocca di grosse dimensioni. Come diverse specie di apodiformi il Rondone maggiore stabilisce dei legami di coppia che li uniscono per tutta la vita. Originariamente legato per la nidificazione a pareti rocciose e grotte (e occasionalmente a buchi negli alberi) ha conquistato poi gli edifici, andando incontro ad espansione di areale ed incremento numerico.

In Italia nidifica dal livello del mare sino ad oltre 2000 metri di altitudine. Si rinviene spesso in aggregazione interspecifiche con il Rondone pallido e in piccole colonie, di rado superiori alle 10 coppie, ma localmente anche con decine di coppie.

Lo Status

Il rondone maggiore ha stato di conservazione favorevole, grazie alla stabilità della popolazione italiana e alla marcata tendenza all’occupazione di nuovi centri urbani.

Attualmente è classificato come sicuro in Unione Europea, con status di conservazione favorevole anche a livello continentale. Nel complesso, si registra stabilità della popolazione nidificante nell’Unione Europea sia nel periodo 1970-1990 che nel periodo 1990-2000 e successivi. La popolazione italiana è stimata in 6.000-12.000 coppie, con tendenza alla stabilità, con decremento locale ed in particolare sparizione delle colonie in aree montuose accompagnate da incremento delle popolazioni urbane, con marcata tendenza all’occupazione di nuovi centri urbani, soprattutto nelle regioni nord-occidentali. In aumento in Italia settentrionale, soprattutto nelle aree urbane.

In Svizzera si è registrato un tasso di schiusa del 94% in covate sia di due che di tre uova; su 5 covate di 4 uova, tutte schiuse; involo medio di giovani pari a 0.98 per covate di un uovo, 1.7 per covate di due, 2.3 per covate di tre, 2.4 per covate di quattro uova. Le covate deposte nel momento centrale della stagione hanno successo riproduttivo più elevato (2.1 giovani per covata) di quelle tardive (1.5 giovani per covata). Media di 2.2-2.3 giovani involati per nido in provincia di Cuneo nel 1991-1992; le covate precoci sono normalmente più produttive di quelle tardive.

Le Minacce

Come per le altre specie di rondoni, le ristrutturazioni di edifici che non tengono conto delle esigenze della specie possono avere impatto negativo sulla popolazione, con scomparsa di intere
colonie. Per quel che concerne il successo riproduttivo, questo diminuisce con la dimensione della covata e con l’avanzare della stagione.

La Tutela

Favorire la tutela delle colonie nidificanti presso gli edifici nel caso di interventi di restauro e limitare il disturbo antropico presso pareti rocciose che ospitano colonie. Specie ben monitorata a livello locale. Mancano studi approfonditi sulla dinamica di popolazione. Considerando un areale unico, non è possibile dare valori di FRV, in quanto il rondone maggiore è una specie coloniale la cui popolazione supera abbondantemente le 2.500 coppie.

Si è deciso di simulare dinamiche di popolazione per dare un valore di MVP, da utilizzare come possibile riferimento per le popolazioni isolate potenzialmente individuabili. Sono stati utilizzati i dati di mortalità noti per la Svizzera per gli adulti (20.9%) e sono state ipotizzate delle stime per i non adulti, un’età massima di 26 anni, prima riproduzione a 2 anni e produttività pari a 2.25 giovani per nido.

La capacità portante è stata considerata pari a 1.5 volte la popolazione iniziata, dato che la fase espansiva tuttora in atto nelle aree urbane lascia supporre che la specie sia ancora lontana dalla saturazione. In questo modo, si ottiene una MVP pari a 1.200 individui, corrispondenti a circa 440 coppie. Tale dimensione di popolazione può essere utilizzata come termine di paragone per le popolazioni ‘isolate’.

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Rondone Maggiore © Mario Monfrini