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Rondine montana © Luigi Sebastiani

Rondine montana

Ptyonoprogne rupestris

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Hirundinidae
Nome scientifico
Ptyonoprogne rupestris
Habitat
Ambienti rupestri
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a corto raggio
Apertura alare
32-34 cm
Lunghezza
14-15 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Di aspetto simile al Topino, la Rondine montana si può distinguere in primo luogo per le dimensioni. La lunghezza media è di 15 centimetri, mentre il peso varia tra il 20 e i 24 grammi. L’apertura alare è piuttosto ampia, può infatti raggiungere i 34 centimetri. Il piumaggio si caratterizza per una tonalità marrone più intensa nella parte superiore, testa e ali comprese. La gola è appena macchiata da puntini marroni, che sfumano sul petto color bianco sporco. La coda non è biforcuta ma a ventaglio e, quando è aperta, mostra macchie bianche a forma ovale. Le zampe, prevalentemente sfumate di arancione, mentre il becco è bruno scuro.

La nidificazione avviene tra maggio e ottobre. La Rondine montana costruisce il nido su superfici verticali rocciose, a picco sul mare, sulle gole di fiumi o anche su vecchi edifici delle località di montagna. Nel periodo della riproduzione predilige ambienti rupestri o costieri, preferibilmente calcarei. Non è solita nidificare in colonie, sebbene i nidi risultino spesso molto vicini. In media fa due covate l’anno di 2-5 uova ciascuna. L’incubazione dura circa due settimane e i pulcini lasciano il nido a 25 giorni dalla schiusa. Si nutre di insetti.

Presente anche in Asia centrale, in Europa è distribuita nei Paesi dell’area mediterranea e nelle zone limitrofe, con il 75% della popolazione che nidifica nella penisola iberica. Piuttosto comune nell’arco alpino, a differenza delle altre rondini sopporta bene le basse temperature, caratteristica che in parte le consente di evitare lunghe migrazioni verso i Paesi caldi.

Le popolazioni delle parti più settentrionali dell’areale sono parzialmente migratrici, mentre quelle più meridionali sono sedentarie. In Italia è parzialmente sedentaria e nidificante sul territorio peninsulare ma anche in Sardegna e in Sicilia, con ampi vuoti di areale sull’Appennino centro-meridionale. Nel Paese la nidificazione avviene prevalentemente nelle regioni alpine, mentre per lo svernamento si sposta più a Sud, come ad esempio tra i laghi di Garda, di Iseo e di Como, dove trova un clima sufficientemente mite.

Lo Status

Lo stato di conservazione della specie è favorevole in Italia e a livello continentale. 

Gli studi effettuati nell’ultimo trentennio del Novecento sono in effetti confortanti. La popolazione nidificante della Rondine montana nel continente europeo si è mantenuta stabile nel periodo compreso tra il 1970 e il 2000 e nei due decenni successi. In questa prospettiva, alcuni aspetti connessi ai cambiamenti climatici che hanno interessato il suo habitat si sono rivelati favorevoli alla diffusione della specie. Il risultato è stata un’espansione dell’areale verso nord, anche in zone abitate dall’uomo. 

All’interno dell’Unione europea le coppie di rondini montane sono stimate tra le 45mila e le 200mila, pari al 38-54% della popolazione europea e al 5-24% della popolazione globale. In Italia il numero delle coppie oscilla tra le 30mila e le 50mila. In tutte le regioni si registra un aumento del numero di esemplari accompagnato da un ampliamento più o meno contenuto dell’areale in direzione delle aree pianeggianti, anche antropizzate.

Sul territorio nazionale la Rondine montana si è mantenuta stabile o in leggera crescita in tutte le regioni. In Piemonte si attesta intorno alle 2-4mila coppie, mentre in Lombardia e Sicilia mostra un trend in aumento e un’espansione dell’areale. In Toscana e Lazio il numero di coppie oscilla tra 500 e 1.000, mentre in Campania rientra nell’ordine del centinaio.

Le Minacce

I fattori di minaccia maggiori derivano da opere di ristrutturazione di edifici abbandonati e non.
Malgrado la popolazione della specie risulti in crescita sia a livello continentale sia globale, esistono fattori di minaccia che non vanno sottovalutati. In particolare la specie appare penalizzata a livello trofico a causa dell’utilizzo di insetticidi in ambito agricolo, pratica che si riflette sulla diffusione di insetti e invertebrati, alla base della sua dieta. Ma anche le variazioni della temperatura e della piovosità, se da un lato non sembrano influire sull’incubazione e sui cicli stagionali della specie, dall’altro incidono negativamente sull’alimentazione e sulla disponibilità di cibo, mettendo in pericolo la sopravvivenza dei pulcini. Temperature elevate possano influenzare negativamente il successo riproduttivo.

La Tutela

Particolare attenzione va posta alle attività di ripristino di edifici o altre strutture come ponti, viadotti o gallerie; importante anche limitare le attività umane nei pressi di pareti rocciose o altre formazioni naturali che ospitano la specie.

La natura semi-coloniale della specie ha impedito di stabilire un Valore di Riferimento Favorevole (FRV).

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Rondine montana © Luigi Sebastiani