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Rondine © Francesco Tatti

Rondine

Hirundo rustica

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Hirundinidae
Nome scientifico
Hirundo rustica
Habitat
Ambienti agricoli
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
32-35 cm
Lunghezza
17-21 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

NT - Quasi Minacciata
Stato di conservazione
Cattivo
Ascolta il canto

Descrizione

La specie è caratterizzata da ali lunghe e appuntite e coda forcuta, con timoniere esterne molto lunghe, soprattutto nel maschio. Il piumaggio è blu molto scuro, tendente al nero sul dorso, biancastro sul ventre,
con evidente chiazza rossa sulla gola. Nidifica due volte l’anno, deponendo quattro o cinque uova alla volta, che vengono covate dalla femmina per un periodo che va dai 14 ai 16 giorni. Il nido è composto esternamente di fango, materiale che raccoglie generalmente nelle pozzanghere, mentre l’interno è rivestito di erba e piume, per rendere il giaciglio più morbido e confortevole. Predilige fabbricati rurali con numerose aperture, nidificando anche in piccoli e grandi centri urbani, costruendo il nido in genere sotto i cornicioni dei tetti di case, fienili o stalle. Si nutre di insetti.

La Rondine è presente in tutta Europa, con la sola eccezione dell’Islanda, dove nidifica sporadicamente, e delle regioni montuose del nord della Norvegia. Nella zona paleartica (che comprende l’Europa, tutta l’Asia a Nord dell’Himalaya e l’Africa settentrionale) è ampiamente diffusa, anche se in tre differenti sottospecie. Migratrice a lunga distanza, sverna in Africa centrale e meridionale, scarsamente in Nord Africa, sporadicamente in Europa occidentale e Mediterraneo.

Le popolazioni dell’Europa settentrionale e orientale in parte raggiungono aree di svernamento più meridionali rispetto alle altre, che svernano prevalentemente nelle zone equatoriali, come la Guinea e lo Zaire. In Italia è specie migratrice, nidificante sulla penisola, in Sardegna, Sicilia e alcune isole minori; più scarsa e localizzata nelle estreme regioni meridionali, mentre sembra assente in alcune aree di Calabria e, soprattutto, Puglia meridionale.

Lo Status

La Rondine ha stato di conservazione cattivo, a causa di una contrazione di popolazione e del degrado e della riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole.  La popolazione italiana conta 500.000-1.000.000 coppie e il trend appare in declino negli ultimi decenni (-1,5% annuo nel periodo 2000-2020). 

La popolazione nidificante in Italia rappresenta circa il 6% della popolazione dell’Unione Europea e circa il 3% di quella europea e dunque pur non raggiungendo dimensioni elevate è comunque una fetta significativa, che rende importante il contributo dell’Italia per la conservazione della specie.

In un’area agricola di 29,5 km quadrati in provincia di Modena si è calcolata una diminuzione dei nidi occupati del 55%, a causa soprattutto del calo delle strutture zootecniche.

La Rondine nidifica infatti preferibilmente in ambienti rurali nei quali a prevalere è la conduzione agricola e l’allevamento del bestiame, ma se ne registra la presenza anche nei piccoli e grandi centri urbani, nei pozzi e nelle cisterne.

Le Minacce

Uno dei principali fattori che hanno determinato il declino della specie, a partire dagli anni Settanta, è stata certamente la minore disponibilità di insetti, dovuta al sempre più frequente uso di pesticidi. Sono stati determinanti anche i cambiamenti nelle aziende di allevamento, che hanno visto un generale ammodernamento delle stalle. Queste ultime infatti o sono scomparse in molti settori della Pianura Padana, o sono state sostituite da strutture moderne riconducibili a grandi capannoni industriali. Al loro interno il clima è secco, non vi sono finestre o passaggi, spesso non vi è nessun appoggio per il nido e ospitano meno insetti volatori: tutti fattori che allontanano la specie e non ne favoriscono la nidificazione. La distruzione di habitat idonei alla sosta notturna delle rondini (in particolare i canneti) costituisce un’altra importante minaccia. I
cambiamenti climatici possono alterare la disponibilità di insetti, ad esempio durante fasi critiche del ciclo vitale, come la migrazione.

Tra gli elementi indispensabili per la riproduzione della Rondine, oltre a un’abbondante disponibilità di insetti, c’è dunque un generale mantenimento della biodiversità – compreso il bestiame domestico – la cui perdita rappresenta una grave minaccia per una buona conservazione della specie.

A condizionare il successo riproduttivo intervengono poi le condizioni meteorologiche del periodo in cui vengono cresciuti i pulcini. Situazioni meteoclimatiche avverse determineranno senza dubbio un tasso di mortalità maggiore in questi ultimi. Tutt’altro che da sottovalutare è lo sforzo a cui le rondini vanno incontro quando si impegnano nella prima migrazione verso sud, in direzione del continente africano, dove si accingono a dover superare le barriere ecologiche rappresentate in prima battuta dal Mar Mediterraneo e poi dal deserto del Sahara.

La Tutela

La specie è favorita da allevamenti tradizionali, caratterizzati da stalle aperte e presenza di bestiame. Risulta vitale ridurre drasticamente l’utilizzo di pesticidi. Importante anche la protezione dei dormitori, in genere in canneto, utilizzati durante la migrazione. Attualmente sono in corso studi da parte di team di ricerca italiani, volti a meglio comprendere l’effetto dei cambiamenti climatici sulla mortalità della specie nelle diverse fasi del ciclo vitale, in particolare durante la migrazione.

Nonostante il graduale declino della popolazione negli ultimi decenni, la rondine rimane tuttavia una specie ancora diffusa. Per evitare un ulteriore peggioramento della situazione la strada da percorrere è quella della promozione di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

Va considerato poi che, con la ristrutturazione degli edifici rurali, in particolare le stalle, si privano le rondini di luoghi più adatti alla nidificazione. Un’azione mirata, in questo senso, può essere quella di posizionare nidi artificiali nei luoghi più adatti o dove i vecchi nidi sono caduti, per essere certi di aver individuato un sito accogliente e adeguato.

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Rondine © Francesco Tatti