Rampichino alpestre
Certhia familiaris
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
Ascolta il canto
Descrizione
Molto simile al “Rampichino comune, il Rampichino alpestre è un Passeriforme lungo circa 12 centimetri e dal peso non superiore ai 12 grammi. Possiede un’ottima capacità mimetica grazie al colore del dorso, marrone screziata di bianco, molto simile a quello della corteccia degli alberi sui quali si arrampica. Le parti inferiori sono praticamente candide, quasi lucenti, fra gola e alto petto, e sfumate di fulviccio su fianchi, ventre e sottocoda. Presenta un sopracciglio chiaro piuttosto accentuato. I sessi sono simili. Il canto è di fondamentale importanza per la sua identificazione rispetto al Rampichino comune e consiste in una strofa lunga circa 3 secondi che si compone di due serie di trilli sibilanti, il primo di note più staccate e il secondo di andamento più chiaramente discendente.
Nidifica in boschi di conifere maturi e freschi, puri o misti, con netta predilezione per peccete, abetine e vecchie laricete miste ad abeti rossi, di norma di età superiore ai 60 anni; localmente frequenta cembrete, rimboschimenti di conifere, faggete, pinete di Pino montano e di Pino silvestre, con densità però bassissime in formazioni pure di queste ultime tre tipologie forestali. Nelle Alpi predilige i boschi di Larice puri o misti ad altre conifere e le peccete umide; negli Appennini è legato soprattutto alle faggete d’alto fusto. Nidifica in coppie sparse e il nido viene costruito in cavità di tronchi, più tipicamente nella fessura di un lembo di corteccia sollevata, ma anche in anfratti di costruzioni e manufatti, tra 1 e 4 m di altezza.
La dieta è costituita soprattutto da Insetti e ragni in tutti i loro stadi di sviluppo, solo limitatamente integrata da semi nell’autunno-inverno. Usando la coda rigida come punto d'appoggio, il Rampichino alpestre è in grado di arrampicarsi lentamente a spirale sul tronco di un albero, cercando le prede in ogni fessura della corteccia; una volta raggiunta la cima, vola su un altro albero e ricomincia di nuovo la sua caccia dalla base del tronco.
Specie distribuita in buona parte dell’Eurasia centrale e settentrionale, dall’Irlanda alla Siberia. Il suo areale si spinge verso est fino alla Corea e a ovest comprendendo l’America centro-settentrionale. In Nord Europa nidifica a quote basse, mentre in Europa meridionale (ad es. Spagna e Italia) è tipico delle regioni montuose. La popolazione settentrionale è parzialmente migratrice, mentre quella meridionale è residente.
In Italia la specie è sedentaria e nidificante su Alpi e Appennino centrale, con nuclei più frazionati su quello settentrionale e meridionale. Risulta più diffuso dai 1.200-1.400 ai 1.900-2.100 m, ed è segnalato a quote minime di 800-1.000 m in Valle d'Aosta e 700-800 m in Carnia e massime di 2.200 m nelle Alpi piemontesi.
Lo Status
La specie presenta uno stato di conservazione favorevole in Italia e in Europa. La popolazione italiana è stimata in 30.000-100.000 coppie, con tendenza alla stabilità.
Per quanto concerne i parametri riproduttivi, in Trentino, nel Parco Naturale di Paneveggio - Pale di San Martino, su 8 nidi artificiali, 5 risultavano occupati con una percentuale di occupazione del 62,5%.
Le Minacce
La specie è strettamente legata ad ambienti forestali non particolarmente soggetti a rischi di trasformazione. I cambiamenti climatici potranno portare nei prossimi decenni ad uno spostamento verso nord dell’areale riproduttivo attuale, con frammentazione nelle parti centrali e abbandono dei settori riproduttivi meridionali (Appennini).
La Tutela
Occorre prevedere strategie selvicolturali volte al rilascio di piante annose e marcescenti che possono ulteriormente favorire la specie, così come localmente apporre cassette nido.
La distribuzione e l’ecologia della specie sono sufficientemente note per il Centro-Nord Italia, ma mancano dati di densità e successo riproduttivo a livello nazionale e in particolare nelle bioregioni continentale e mediterranea nelle quali attualmente la sua distribuzione e il suo status sono ancora poco conosciuti.
Per gli ambienti forestali più idonei e continui, quali boschi di conifere e misti, presenti su Alpi, Prealpi e Appennini si propone come valore di riferimento favorevole (FRV) una densità riproduttiva pari a 3 coppie/10 ha.