Piviere tortolino
Eudromias morinellus
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
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Descrizione
Il Piviere tortolino è un limicolo di grandezza medio-piccola, simile nella struttura al Piviere dorato ma di dimensioni inferiori e con corporatura più compatta. Presenta un disegno molto caratteristico sul capo, con vertice bruno scuro e largo sopracciglio bianco. Il piumaggio è grigiastro sul dorso, mentre nelle parti inferiori presenta una tipica striscia bianca sul petto e il ventre è rosso aranciato. I giovani hanno piumaggio più brunastro e variegato. La lunghezza è compresa tra 20 e 22 cm, l’apertura alare tra 57 e 64 cm e il peso tra 86 e 142 grammi.
Si nutre di Ditteri, Coleotteri, ragni e lombrichi
Il Piviere tortolino abita la tundra artica e la zona artico-alpina; in Europa l’areale principale comprende la tundra artica e i rilievi della Scandinavia e della Scozia, ma nuclei isolati si trovano sparsi anche sui principali rilievi montuosi del centro-sud Europa (Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Caucaso). Tipicamente legato a spazi aperti, con scarsa vegetazione e ampie porzioni di roccia nuda, pietre e sassi sparsi in vegetazione bassa. Tutte le popolazioni sono migratici e svernano in Africa settentrionale, Medio Oriente, in parte in Spagna.
In Italia è migratore e nidificante raro e irregolare sulle Alpi centrali, mentre risultava nidificante nell’Appennino abruzzese dagli anni ’50 fino agli anni ’90 del secolo scorso. La nidificazione è stata accertata tra 2.000 e 2.850 m. Regolare l’osservazione durante la migrazione sia primaverile che post-nuziale, anche in piccoli gruppi, soprattutto in ambienti culminali (per lo più al di sopra dei 1.800-2.000 m) ma anche in aree costiere.
Lo Status
Il Piviere tortolino ha in Italia uno stato di conservazione cattivo, a causa della ridottissima popolazione nazionale, che risulta di grande interesse biogeografico. La situazione della specie appare molto critica, a causa dell’esiguità della popolazione e del carattere di irregolarità o occasionalità della nidificazione nella maggior parte delle località. Inoltre, alcuni dei siti frequentati dal Piviere tortolino sono stati soggetti a profonde modificazioni ambientali a causa della creazione di piste da sci, strade sterrate, ecc. A livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole.
La popolazione italiana conta 1-5 maschi riproduttivi e il trend appare sconosciuto sia a breve che a lungo termine, considerata anche l’entità della popolazione.
Per quanto concerne il successo riproduttivo, non sono disponibili dati relativi all’Italia.
Le Minacce
Interventi antropici anche banali (e frequenti in aree a forte presenza umana come le Alpi) possono alterare profondamente il delicato equilibrio che consente alla specie di nidificare: la semplice costruzione di una strada sterrata o l’apertura di una nuova pista da sci possono causare la totale perdita di idoneità per l’habitat, costituito da praterie montane con rocce nude affioranti, non soggette a disturbo antropico.
Condizioni meteorologiche avverse costituiscono probabilmente la principale causa del fallimento della nidificazione, cui può concorrere anche la predazione da parte di predatori terrestri.
La Tutela
Per permettere il mantenimento della presenza della specie in periodo riproduttivo, risulta essenziale tutelare le principali aree di nidificazione da eccessivo disturbo antropico e garantire l’idoneità dell’habitat. Un’indicazione che dovrebbe valere anche per i siti, potenzialmente idonei, in cui la presenza della specie appare altamente probabile, anche se non accertata.
Specie poco studiata in quanto estremamente rara e sparsa sul territorio nazionale. Negli ultimi anni, la migrazione autunnale della specie è invece oggetto di crescente attenzione da parte di ornitologi e birdwatchers e si sta progressivamente delineando un quadro conoscitivo sempre più completo sul passaggio dei pivieri tortolini in migrazione verso i quartieri di svernamento.
Si ritiene poco utile formulare un valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie, nidificante con un contingente estremamente ridotto e irregolare negli ultimi decenni.