Pispola
Anthus pratensis
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Ascolta il canto
Descrizione
La Pispola è un Passeriforme molto simile al Prispolone, dal quale si distingue per le dimensioni leggermente inferiori, il profilo meno slanciato e soprattutto per la colorazione più verdastra delle parti superiori. Inoltre emette in volo versi acuti (“iss .. tsip”), spesso ripetuti in rapida successione, che ben si distinguono da quelli del Prispolone. Tali versi sono simili a quelli dello Spioncello, che in autunno-inverno assume piumaggio simile alla Pispola, ma è più robusto, più alto sulle zampe e complessivamente molto meno striato. Presenta una lunghezza compresa tra 15,5 e 17 cm, un’apertura alare compresa tra 23 e 28 cm e un peso tra 15 e 22 grammi.
La Pispola nidifica in ambienti di tundra, in brughiere e torbiere, con copertura erbacea bassa e non troppo fitta e vegetazione arboreo-arbustiva assente o rada, su terreni tendenzialmente umidi o in vicinanza di corpi d’acqua. Durante le migrazioni e in inverno diviene generalmente gregaria e frequenta ambienti aperti e erbosi, spesso anche coltivati, e zone umide (marcite, campi arati, stoppie, prati da fieno, medicai, pascoli, garighe, risaie, lagune, valli da pesca). Risulta fedele ai siti di svernamento.
La sua dieta primaverile-estiva è costituita da mosche e zanzare, ragni e vermi; in autunno-inverno si alimenta anche di semi.
La Pispola ha un areale riproduttivo che comprende le regioni europee centro-settentrionali, dall’Islanda fino agli Urali, e quartieri di svernamento in Europa centro-meridionale, bacino del Mediterraneo e Medio Oriente. Le popolazioni dell’Europa occidentale sono residenti e dispersive, mentre quelle settentrionali ed orientali sono migratrici su media distanza.
In Italia è migratrice regolare, svernante e nidificante irregolare. Negli ultimi anni (2010-2022) la specie è stata occasionalmente rilevata come nidificante certa nelle Alpi lombarde e nidificante probabile in Alto Adige. In passato veniva riportata come nidificante negli Appennini abruzzesi, ma tali osservazioni sono ritenute attualmente dovute a confusione con Spioncello e Calandro.
Lo Status
Lo stato di conservazione in Italia non è stato valutato, in quanto si tratta di specie che nidifica irregolarmente nel nostro Paese, mentre presenta uno stato di conservazione sfavorevole a livello europeo e a scala globale, per cause quali la perdita di praterie (ad esempio per la loro conversione in piantumazioni di conifere per uso commerciale) e la riduzione di insetti negli ambienti riproduttivi. Un’ulteriore minaccia è rappresentata dal degrado e dalla scomparsa degli ambienti di svernamento. Anche i cambiamenti climatici hanno un effetto negativo sulla specie, sia nelle aree di nidificazione che in quelle di svernamento.
L’area geografica di origine dei soggetti segnalati in Italia comprende primariamente i Paesi baltici e scandinavi, aree dell’Europa centro-orientale ed anche regioni soprattutto costiere dell’Europa nord-occidentale. Spostamenti molto estesi portano in Italia pispole provenienti dalle latitudini più settentrionali della Norvegia e dalle coste del Mare di Barents.
La popolazione svernante è numericamente fluttuante e difficilmente stimabile ma, sulla base di censimenti condotti in alcune aree campione, è verosimile che in Italia svernino da molte decine a qualche centinaia di migliaia di individui, con raggruppamenti di centinaia di individui in ambienti idonei della Pianura Padana interna, spesso frammisti a spioncelli (in Lombardia stimata una consistenza invernale della Pispola 7 volte superiore allo Spioncello).
Le Minacce
Specie estremamente rara come nidificante in Italia e limitata a segnalazioni sporadiche provenienti soprattutto dall’arco alpino centrale. I pochi siti di riproduzione rendono la popolazione nidificante naturalmente vulnerabile a variazioni locali dell’habitat e ad altri fattori di impatto anche a piccola scala, non noti.
La Tutela
Specie poco studiata in Italia stante la sua rarità come nidificante, mentre sono noti alcuni valori di densità per le popolazioni svernanti.
Occorre prevenire alterazioni o eccessivo disturbo nei pochi siti riproduttivi e mantenere (e ove possibile incrementare) quegli ambienti aperti particolarmente selezionati durante lo svernamento; ciò vale in particolare per i prati di pianura (in particolare i prati allagati in inverno, come le marcite), una tipologia ambientale attualmente particolarmente minacciata nel nostro Paese e nella Pianura Padana in particolare, ove sono stati recentemente realizzati interventi di successo di ripristino e di creazione di marcite e prati ad allagamento invernale che hanno portato a una rapida colonizzazione di soggetti svernanti della specie.